lunedì 27 aprile 2015

Il "non-Baricco" in Smith&Wesson

Lasciate ogni speranza oh voi che leggete! Dimenticate il Baricco di "Oceano Mare", di "Seta", di "Questa storia", di "Senza sangue". Scordate la prosa di "Tre volte all'alba", il genio di "Mr. Gwyn" e la musicalità di "Novecento".

Non è l'autore che conoscete, che amate, che seguite quello che trovate tra le pagine di "Smith&Wesson", un testo scritto per il teatro, pensato per il teatro, recitato nella mente per il teatro, ma che nulla ha a che fare con l'intramontabile, unico e bellissimo monologo del narratore che racconta la vita di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento; nulla ha a che spartire con la poesia in esso racchiusa; nulla ha a che vedere con lo stupore, il piacere, la gioia che solo l'ermetismo letterario di Baricco sa regalare al lettore. Si smorza così ben presto l'aspettativa, l'interesse, la voglia di dissetarsi di parole, frasi, storie.

Quest'ultimo lavoro lascia dell'amaro in bocca e per certi versi delude laddove si evince la piega assunta dall'autore nel voler realizzare qualcosa di così omologato, così indistinto, così mediocre, forzatamente ironico, proprio quando avrebbe potuto benissimo dare vita ad una narrazione ben più carezzevole e ricca, così com'è nello stile di Baricco cui siamo abituati. Assente il coinvolgimento emotivo, assente la scrittura e la follia, assente la volontà di mettere insieme "... le parole come piccole macchine molto precise...".

Tutto, tranne un paio di passaggi e altrettante pagine a fine libro, in cui si ritrova il genio e la poesia. Sfuggevoli, come acqua tra le dita. Che solo per un breve istante restituiscono l'autore.

Centotto pagine per arrivare alla parola FINE. Meno di due ore, il tempo di lettura.

La trama: "Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e nei loro cognomi c'è il destino di un'impresa da vivere. E l'impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere. Ha bisogno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e di avventura. Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902. Nessuno potrà mai più dimenticare il nome di Rachel Green? E sarà veramente lei a raccontarla quella storia?"




venerdì 17 aprile 2015

L'Aquila: la scuola nei container e la libreria nel bus

Dopo il terremoto del 2009 all'Aquila sono venuti a mancare i luoghi di cultura, così anche le biblioteche del centro storico e gli spazi di aggregazione sociale. Ma in questi anni c'è chi si è dato da fare per colmare questo vuoto: realtà come Bibliobus, per esempio, un ex autobus adibito a libreria itinerante già nelle tendopoli o nei Map (i moduli abitativi provvisori), per portare cultura laddove tutto era solo macerie, dolore e perdita dei riferimenti.

Adesso, nell'ambito del progetto "L'Italia del Futuro" promosso da ActionAid anche all'Aquila (oltre che a Napoli e Reggio Calabria) e dall'Istituto Comprensivo Gianni Rodari, la libreria itinerante Bibliobus fa sosta nelle scuole dell'Aquilano, che ancora oggi, dopo sei anni, si trovano tutte all'interno dei container (MUSP, Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio). L'iniziativa vede anche la collaborazione degli Artisti Aquilani e di Arci L'Aquila. Gli appuntamenti sono previsti di pomeriggio, così che sia un momento di aggregazione e di scambio anche tra genitori. Sono previste letture, giochi e musica.

Il calendario prevede 11 eventi in 11 scuole del territorio aquilano e sono...

fonte & read more @ Ansa



"The Gold Medals", la Storia attraverso le immagini vincitrici dei premi fotografici più prestigiosi

È uscito per l’editore Contrasto il libro The Gold Medals, che racconta la storia della fotografia degli ultimi sessant’anni attraverso le immagini vincitrici dei cinque premi fotografici più prestigiosi al mondo: il World Press Photo, la Robert Capa Gold Medal, l’Oscar Barnack Award, il premio dedicato a Eugene Smith e il Visa d’Or, che si assegna ogni anno al festival “Visa pour l’Image” a Perpignan.

Il libro è diviso in sei sezioni che corrispondono ai rispettivi decenni: ogni sezione è introdotta da un testo scritto da alcuni tra i più noti photo editor internazionali, che raccontano immagini diventate famosissime grazie a questi premi, nati espressamente per il fotogiornalismo, e danno conto del lavoro dei fotoreporter sul campo ma anche di quello che le giurie svolgono prima di premiare un’immagine.

Il libro è stato presentato in anteprima dal curatore Roberto Koch presso la Sala Raffaello dell’Hotel Brufani a Perugia, nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo.

fonte: il Post

sabato 4 aprile 2015

Il protagonista di "Diario di una Schiappa" ora parla latino

Greg Heffley si è forse montato la testa pensando di essere un Giulio Cesare del terzo millennio? Difficile dirlo senza un po' di ironia ma una cosa è certa, l'amato protagonista di Diario di una Schiappa ora parla latino.

Dopo aver viaggiato nello spazio con 150 milioni di copie vendute nel mondo, traduzioni in 44 lingue e 51 paesi, Greg ora viaggia nel tempo e diventa un classico con la traduzione in latino del primo volume di Diario di una Schiappa: 'Commentarii de Inepto Puero', che uscirà il 6 maggio per Il Castoro in una tiratura di 10 mila copie in Italia e a seguire in Europa, mentre per Abrams negli Stati Uniti e nel resto del mondo sarà in libreria da settembre 2015.

L'edizione speciale, presentata in anteprima mondiale alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna da Il Castoro e l'editore americano Abrams, è tradotta da Monsignor Daniel B.Gallagher, latinista e curatore del profilo twitter in latino di Papa Francesco. "Speriamo di riuscire a darlo a Papa Francesco. Il suo latino è molto buono e gli piacerà sicuramente" ha detto a Bologna Monsignor Gallagher. Emozionato, in collegamento via Skype dagli Stati Uniti, Jeff Kinney, ha raccontato: "ero convinto di stare scrivendo per gli adulti mentre lavoravo al primo volume della Schiappa. Grazie all'incontro con Abrams ho capito che il libro poteva essere declinato in altro modo ed è stato un successo ma non mi aspettavo fosse di questa portata in tutto il mondo. Spero che la Schiappa in latino raggiunga quanti più ragazzi sia possibile. Forse può avvicinarli al latino in modo più appetibile".

Tradotto integralmente in latino, anche il colophon, il Gregorii Heffley Libellus di Jeff Kinney auctore, nella versione di Gallagher mantiene tutta la su ironia. "E' stato estremamente divertente scrivere in un latino più lungo di 140 caratteri (quelli di un tweet). Il latino di cui mi occupo è quello della Curia Papale. Diario di una Schiappa è un libro delizioso e Greg mi ha ricordato come ero io alla sua età, nei primi anni del liceo" spiega Monsignor Gallagher. E aggiunge...

fonte & read more: Ansa

venerdì 3 aprile 2015

Numeri record per la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna

Si chiude a Bologna con numeri di successo la Fiera del Libro per Ragazzi. Oltre 57mila tra illustratori, autori, espositori, operatori, insegnanti e visitatori provenienti da 98 Paesi di tutto il mondo hanno partecipato alla fiera e al week-end dei Giovani Lettori 2015.

La sola fiera, riservata agli operatori di settore, è stata visitata da oltre 35mila persone, con un incremento superiore al 15% sul 2014 e un +10% di presenze estere, confermando la leadership della rassegna nel settore.

fonte: Ansa