giovedì 12 giugno 2014

Ascoltare i libri anziché leggerli: la nuova app Kindle

Leggere l'e-book sul proprio dispositivo finché si è seduti in poltrona a casa o sull'autobus e passare al volo alla modalità ''audio-libro'' senza perdere il segno se si è in movimento o in una posizione scomoda per leggere. E' la novità introdotta da Amazon nell'aggiornamento della sua applicazione Kindle per iOS e Android, quella per leggere i libri elettronici su smartphone e tablet di altri produttori.

L'aggiunta dell'opzione audio-libro è resa possibile con l'integrazione della piattaforma ad hoc Audible. 'Whispersync for Voice' è la funzione che consente di passare istantaneamente dalla lettura all'ascolto del libro senza perderne il filo con un solo tocco sullo schermo del dispositivo.

La narrazione audio, fa sapere Amazon in una nota, è al momento disponibile per oltre 45mila libri in formato Kindle, compresi alcuni degli ultimi bestseller. Inoltre collegandosi al 'Matchmaker' si potrà effettuare una scansione immediata della propria libreria Kindle per sapere se per qualcuno dei volumi scaricati esiste anche la versione audio, da acquistare a parte con un piccolo extra.

fonte: Ansa

martedì 10 giugno 2014

"Non dirmi che hai paura": a Catozzella il Premio Strega Giovani 2014

Con la storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio che insegue il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra 2012, ma il suo viaggio finisce tragicamente a Lampedusa, Giuseppe Catozzella è stato proclamato, oggi a Montecitorio, dalla presidente della Camera Laura Boldrini vincitore della prima edizione del Premio Strega Giovani.

Il suo romanzo "Non dirmi che hai paura" (Feltrinelli), che ha venduto oltre 30 mila copie in Italia, ha avuto 93 voti dei 353 espressi dalla giuria formata da ragazzi delle scuole secondarie superiori distribuite in tutta Italia e anche all'estero. E arriverà anche al cinema: Leone Film Group ne ha acquisito i diritti. "E' un onore particolare per la storia che racconti e per come la racconti" ha detto la presidente Boldrini a Catozzella nel conferirgli il premio (3 mila euro) che ha il valore di un voto che si aggiunge a quelli della giuria dei 400 amici della Domenica, degli istituti di Cultura e dei lettori forti. Felice, Catozzella ha spinto i giovani a credere nei loro sogni: "Il mio augurio è che abbiate il coraggio di inseguire il vostro sogno, così piano piano cambieremo questo paese".

Al secondo posto con ampio distacco, "Unastoria" (Coconino Press - Fandango) di Gipi, 41 voti, al terzo "Come fossi solo" (Giunti) di Marco Magini, 37 voti e poi "Il desiderio di essere come tutti" (Einaudi) di Francesco Piccolo, 30 voti. A seguire, pari merito con 26 voti, "Bella mia" (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio e "La terra del Sacerdote" (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo (voti 26). La presidente della Camera ha sottolineato anche che "il cuore del nostro capitale umano è costituito dai giovani. Sono proprio loro che rischiano di essere i più penalizzati dalla crisi".

Tendenze negative che si riflettono anche sulla lettura: "l'anno scorso si è registrata una grave contrazione del numero dei giovani lettori che sono passati dal 57,9% del 2012 al 52,1% del 2013" ha continuato la Boldrini parlando di questa prima edizione del Premio Giovani come dell'"inizio di una lunga e proficua collaborazione" e del libro come "insostituibile strumento di libertà"...

fonte & leggi di più @ Ansa

martedì 3 giugno 2014

"La voce degli uomini freddi" di Corona alla finale del Campiello

"Sono senza parole: un ertano alla finale del Campiello, questo è il riscatto di una vita intera. La prima edizione del Campiello venne assegnato alla Tregua di Primo Levi, inutile aggiungere commenti".

Sono le prime parole di Mauro Corona, nella cinquina del premio con "La voce degli uomini freddi".

"L'emozione è veramente grande" dopo l'altro premio Rigoni Stern. "Un ertano a Venezia - ha concluso - a settembre ci sarà da divertirsi".

fonte: Ansa

lunedì 2 giugno 2014

"Un antropologo su Marte" di O. Sacks

«Il più delle volte mi sento come un antropologo su Marte» confessa a Oliver Sacks la paziente autistica di cui si racconta la storia nell’ultima parte di questo libro. Ed è la stessa persona che, per superare le proprie difficoltà a capire le emozioni umane, escogiterà una «macchina per abbracciare». Nella sua assoluta singolarità di scrittore, anche Sacks sembra avere escogitato qualcosa di simile, qualcosa che gli permette, di là dalla malattia, di «abbracciare» il malato. Unendo alla vocazione di narratore clinico una stupefacente capacità di empatia, Sacks riesce infatti a spingersi molto avanti nel territorio oscuro della malattia, là dove si celano le sue ragioni profonde, spesso elusive per la pura ragione medica. Il paradosso è questo: in talune circostanze eliminare la malattia significa operare una mutilazione sul paziente. E l’unico mezzo per evitarlo è penetrare nel romanzo neurologico che il paziente vive e spesso è incapace di comunicare o comunica in un modo che gli altri non sanno capire. Di questo processo delicato e affascinante, che ormai ci appare come il sigillo dell’opera intera di Sacks, in "Un antropologo su Marte" si danno sette esempi, sette «casi straordinari» destinati a imprimersi per sempre nella memoria dei lettori: non più in quanto bruti «casi», ma in quanto storie di «individui unici, ciascuno dei quali abita (e in un certo senso ha creato) un mondo suo proprio».

Questo libro di Sacks si situa all'incrocio di biologia e biografia: nelle sue pagine il malato è importante quanto la malattia. I sette capitoli del testo sono narrazioni nelle quali ciascun paziente risalta come persona. Troviamo il pittore di successo colpito da improvvisa cecità ai colori; l'ultimo hippie di New York che un tumore al cervello blocca in una atemporale ripetizione degli anni Sessanta; la paziente autistica che confessa a Sacks la propria difficoltà a comprendere le emozioni umane più complesse; il brillante e famoso medico chirurgo affetto da Sindrome di Tourette...

Un libro eccezionale, che ripercorre casi clinici eccezionali, di pazienti eccezionali, di "malattie" eccezionali. A me, per esser catturata, è bastata solo una frase iniziale di Sacks: "Il colore non è un argomento banale". Il resto è venuto da sé.