mercoledì 10 dicembre 2014

"Il telefono senza fili", ovvero il pettegolezzo quale italico sistema investigativo secondo Malvaldi

Il rustico pettegolezzo paesano - meglio conosciuto come "Il telefono senza fili" - quale sistema investigativo e divulgativo infallibile e senza eguali. Che, nel caso dei gialli di Marco Malvaldi, porta però sempre i promotori della pubblica attività all'identificazione di truffe, crimini, sparizioni, decessi, e relativi autori. Anche laddove pare non vi sia "nulla da dichiarare".

Basta infatti soggiornare cinque minuti al bancone del BarLume di Pineta (ridente - nel vero senso della parola - località balneare toscana), per capire che in quel posto non c’è bisogno di acquistare i giornali locali. Ci pensano i vecchietti, Aldo, Ampelio, Gino e Pilade, una tribù stanziale di giocatori di briscola, ad informare tutti su quello che succede in paese… e anche su quello che non succede. Il loro metodo di indagine e di diffusione delle informazioni, che si potrebbe definire ipotetico-deduttivo-inventivo, è infatti talmente insensato e controproducente che nella maggior parte dei casi riconduce i protagonisti ad una serie di eventi nefasti a catena. Il più delle volte riconducibili però a delle logiche criminose plausibili.

Gli ingredienti, tutti decisamente genuini, per imbastire il nuovo episodio della divertente serie del BarLume, sono tutti qui. Personaggi che incarnano con ironia pregi e difetti stereotipati, un linguaggio più che dialettale, colorito, irriverente, tratto dalla vita quotidiana e degno della migliore commedia all’italiana, una trama accattivante al punto giusto, in cui la ricerca dell’assassino sfuma nella descrizione di luoghi e personaggi, e infine una serie di caratteri che appaiono sempre più delineati e complessi mano a mano che si procede.

"Il telefono senza fili" è un altro piccolo e leggero capolavoro che Malvaldi regala ai suoi fedeli lettori, affezionati forse più alle vicende dei verosimili personaggi che abitano i suoi racconti che non ai gialli di derivazione anglosassone cui la letteratura ci ha abituati, genere del quale lo stesso autore pare non curarsi più di tanto. E a ben ragione, considerato che - in questo romanzo così come negli altri - lo scopo ultimo è quello non solo di scoprire il colpevole ma anche di far ridere e sorridere chi legge.

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sabato 6 dicembre 2014

La parola scritta cade in disuso. Dal 2016 in Finlandia non si scriverà più a mano

Dopo il 'punto e virgola', sempre più in disuso nell'italiano scritto, anche il corsivo sembra seguire analoga tendenza. Seppur non ancora scomparso, soprattutto fra gli adolescenti al corsivo nella scrittura a mano viene preferito lo stampatello.
Negli Stati Uniti è quasi scomparso e anche in Italia il suo uso si sta riducendo, forse - ne è convinto Yahis Martari, docente del Laboratorio di scrittura all'Università di Bologna - in conseguenza della diffusione dei social network. Il docente ne parlerà lunedì mattina in diretta a Radio3Scienza, ma il dibattito è aperto anche all'estero.

Agli studenti finlandesi, secondo quanto riportato di recente dall'edizione online della Bbc, non sarà addirittura più insegnato a scrivere a mano, ma le lezioni prevederanno la scrittura con la tastiera. Ciò avverrà dall'autunno 2016: gli alunni finlandesi della scuola primaria non dovranno più esercitarsi a 'disegnare' le lettere, né in corsivo né in stampatello.

Un cambio, ha spiegato Minna Harmanen del National Board of Education finlandese, che sarà un salto culturale notevole. Perché digitare per scivere, afferma, è più importante nella vita di ogni giorno. C'è chi si interroga se i due tipi di scrittura contribuiscano in modo diverso allo sviluppo delle abilità intellettive dell'individuo. Susanna Huhta, della Association of Native Language Teachers, afferma che la scrittura a mano tradizionale aiuti i bambini a sviluppare abilità motorie e funzioni intellettive migliori, quindi le lezioni di scrittura potrebbero essere rimpiazzate da ore di lavori a mano e di disegno.

fonte: Ansa

mercoledì 5 novembre 2014

Con 7.000 volumi in mostra parte la 22a edizione di "Pagine del Garda"

Sarà lo scultore 93enne fra’ Silvio Bottes ad aprire la 22ª edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell’editoria gardesana organizzata dall'associazione culturale Il Sommolago e da Alto Garda Cultura, il Servizio di Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda: sabato 8 novembre nel salone delle feste del casinò municipale di Arco alle ore 15 la presentazione del catalogo generale delle sue opere, «Silvio Bottes, francescano» (AA.VV, pagg. 416), prima «opera omnia» su oltre sessant'anni di attività, e la contestuale inaugurazione della relativa mostra.

Un vero e proprio evento nell'evento, che coinvolge un numero consistente di enti, associazioni, esperti, collezionisti, al lavoro da tre anni per catalogare il corpus delle opere realizzato dal frate francescano delle Grazie. Prevista la presenza dell'artista. Un appuntamento di grande rilievo culturale, quindi, dà il via alla rassegna dell'editoria gardesana, che come tradizione propone una settimana di «anteprime» (dall'8 al 14 novembre), ossia di presentazioni librarie, in vari luoghi del territorio, alla quale farà seguito (dal 15 al 23 novembre) la tradizionale mostra del libro, che nel salone delle feste del casinò municipale di Arco proporrà 1.900 titoli di 120 autori trentini e delle vicine province di Mantova, Bolzano, Brescia e Verona, con circa 7.000 volumi presenti in mostra. Un'opportunità unica per conoscere le pubblicazioni (anche di nicchia) dedicate al territorio che ha nel lago di Garda il proprio elemento d'identità. La mostra su fra' Silvio Bottes si prolunga fino all'8 dicembre.

«Com'è l'impostazione già da qualche edizione a questa parte, la rassegna si rivolge ad un pubblico diversificato – ha spiegato il presidente dell'associazione culturale Il Sommolago Romano Turrini – con proposte editoriali particolarmente variegate, alcune delle quali di notevole interesse. Certo, di notevole valore culturale è la pubblicazione su fra' Silvio Bottes, il giusto tributo ad un artista e ad un personaggio di cui molto s'è scritto, ma finora mai con uno sguardo complessivo».


CALENDARIO

Anteprime

Da sabato 8 a venerdì 14 novembre 2014

Sabato 8 novembre 2014

«SILVIO BOTTES, FRANCESCANO»

Presentazione del catalogo generale delle opere e apertura della mostra correlata

Salone delle Feste del Casinò Municipale, ore 15

L’esposizione sarà poi aperta secondo i seguenti orari: dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18 dal 9 al 23 novembre, tutti i giorni escluso il lunedì; aperture straordinarie: 28, 29, 30 novembre e 5, 6, 7, 8 dicembre.

Domenica 9 novembre 2014

Arco, chiesa di Sant'Antonio Abate a Chiarano, ore 16.00

Missa L’Homme Armé - presentazione dell’edizione critica della Messa di Guillaume Faugues e prima esecuzione moderna a cura di F. R. Rossi e Ensemble Arco Antiqua

Riva del Garda, museo, ore 18.00

Campi nel Sommolago gardesano. Etnoarcheologia di una comunità di montagna - a cura di G. Brogiolo; ed. MAG - Museo Alto Garda - resentazione a cura di A. Paris, A. De Bertolini, E. Possenti, M. Ronchini, G. Brogiolo

Mercoledì 12 novembre 2014

Arco, palazzo dei Panni, ore 20,45

Remount Blue. Dalla linea gotica al lago di Garda (1944 - 1945) - di Davide Ross Brower; ed. Museo della Guerra di Rovereto e Gruppo Culturale di Nago-Torbole - presentazione a cura di C. Zadra e G. Mazzocchi

Giovedì 13 novembre 2014

Arco, palazzo dei Panni, ore 15,00

L’incompleto conoscersi - di Carlo Simoni; ed. Secondorizzonte/Cierre Edizioni - presentazione a cura di C. Simoni, M. Marri e A. Tonelli; in collaborazione con Lega Vita Serena

Venerdì 14 novembre 2014

Arco, palazzo dei Panni, ore 20,45

La milizia del duce muore sul Don. La 41ª legione “Cesare Battisti”: memorie dal fronte russo, 1942-1943 - di Paolo Zanlucchi; Egon Editore - presentazione a cura di P. Zanlucchi e R. Turrini


Mostra dell'editoria

Arco, salone delle feste, casinò municipale

da sabato 15 a domenica 23 novembre 2014

La mostra del libro sarà aperta secondo i seguenti orari: sabato 15 novembre dalle 14.30 alle 19; sabato 22 novembre e domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 19; da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.
 

Presentazioni librarie ed eventi

Sabato 15 novembre 2014

Sala consiliare, ore 16,00

Apertura della ventiduesima rassegna dell’editoria gardesana

a seguire: Fame a Bolzano - di Ettore Frangipane; ed. Athesia - presentazione a cura di E. Frangipane e G. Tognoni

Domenica 16 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 16,00

La grande guerra nell’Alto Garda. Atti del Convegno di Toscolano Maderno (19 ottobre 2013) - a cura di Domenico Fava, Mauro Grazioli, Gianfranco Ligasacchi; ed. ASAR Salò e Il Sommolago - presentazione dei curatori

Lunedì 17 novembre 2014

Arco, aula magna della scuola UPT/ENAIP, ore 10,00

Il ragazzo sta bene così. Nelle strade di Napoli ho imparato a educare - di Carmine Amato; ed. Il Margine - presentazione a cura di C. Amato e R. Bonazza

Mercoledì 19 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 20,45

Botanici e speziali sul monte Baldo. L’Erbario di Valentino Passerini - a cura di Liliana De Venuto; ed. Centro Studi Judicaria - presentazione a cura di L. De Venuto, G. Riccadonna e M. Viaro

Giovedì 20 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 15,00

Polvere nera. I 600 giorni di Mussolini a Gargnano - di Bruno Festa; Grafica 5 Editore - presentazione a cura di B. Festa e R. Turrini - In collaborazione con Lega Vita Serena

Venerdì 21 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 20,45

Etty Hillesum, maestra di vita (diari e lettere) - a cura di Piergiorgio Carizzoni - ed. Adelphi - presentazione a cura di R. Cazzola, letture a cura di N. Czertok - con il patrocinio e il contributo dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma e del Consolato Generale dei Paesi Bassi a Milano; in collaborazione con Associazione culturale Dioniso e biblioteca civica di Riva del Garda

Sabato 22 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 16,00

Vittorio Fiorio. Memorie della guerra mondiale - a cura di Gianluigi Fait - ed. Il Sommolago / MAG - presentazione a cura di G. Fait e M. Grazioli

Domenica 23 novembre 2014

Arco, casinò municipale, ore 16,00

La festa del ritorno - di Carmine Abate; ed. Mondadori - presentazione della nuova edizione rivista a cura di C. Abate e G. Colangelo - con intermezzo musicale del Quintetto di ottoni dell’orchestra di fiati Liceo “Antonio Rosmini” di Rovereto



domenica 26 ottobre 2014

"I know what I like", la Genesis-App: Armando Gallo (si) racconta...

Una lista di 18 domande, per un'intervista oltreoceano programmata via Skype, finita nel cestino dopo pochi minuti. Per dare - al contrario - ampio spazio ad una piacevole chiacchierata tra amici di lunga data, Armando Gallo (storico giornalista, scrittore, fotografo rock, leggenda vivente nel mondo della musica) e Marco Olivotto (musicista, tecnico del suono, produttore, esperto di post-produzione fotografica, leggenda vivente nel mondo della correzione del colore) entrambi di origini italiane, ma interamente registrata in lingua inglese.

... un'amicizia di lunga data, quella tra Armando Gallo e Marco Olivotto (1991)...

Il risultato di questa conversazione, che spazia dalla musica alla fotografia, dalla post-produzione alle coincidenze della vita (esistono davvero?), non è né un'intervista nel senso stretto della parola né una raccolta di domande e risposte. E' piuttosto un preziosissimo contributo che va a colmare una falla presente quasi da sempre nella storia della musica, quella che noi comuni mortali conosciamo (ovvero, quella che ci è data di conoscere), e che ci permette - attraverso una storia personale e professionale - di mettere il naso in un mondo per certi aspetti ancora oggi precluso ai profani, riservato solo agli "addetti ai lavori".

Cosa succede dietro le quinte? A dare il "La" a questa chiacchierata con Armando Gallo, la recentissima pubblicazione di una sua App per iPad sulla storia del gruppo musicale dei Genesis, chiamata “I Know What I Like”, e il coinvolgimento in essa di Marco Olivotto. Il messaggio finale va però molto al di là della musica, della fotografia, della post-produzione, perché tocca le corde invisibili che gesticono la nostra vita. Che - ben sapendo quel che (ci) piace - perfettamente si uniscono, si intrecciano, giocano, creando situazioni, incontri, coincidenze che (spesso a nostra insaputa) determinano il corso degli eventi, disegnano e colorano in modo inaspettato e imprevedibile lo sfondo sul quale poi noi costruiamo il nostro presente.

L'introduzione e l'intervista - suddivisa in più trance, a causa della sua lunghezza (non fermatevi al primo brano: leggete tutto, perché merita davvero) - sono disponibili sia in lingua originale sia nella sua traduzione in italiano . E' una chicca come pochissime altre, introvabile e unica nel suo genere, rivolta non solo agli appassionati di musica, di storia della musica, di fotografia, ma anche e soprattutto a chi ama ciò che fa. Qualsiasi cosa essa sia...

 
 

venerdì 24 ottobre 2014

Le "Immagini del settimo giorno" di Michael Kenna

"Il settimo giorno, come ci dice il libro della Genesi, Dio - completata la creazione del mondo - si riposa. Shabbat è appunto, la festa del riposo. Perché, davanti alle fotografie di Michael Kenna che nel 2010 hanno formato la mostra di Palazzo Magnani a Reggio Emilia, mi viene spontaneo ricorrere a questa evocativa suggestione, che a qualcuno potrebbe apparire criptica o impropria? Perché da quando conosco il lavoro di Michael, vi ho sempre immediatamente colto, e amato, una sorta di respiro lento e profondo del mondo, un dilatarsi dello scorrere del tempo, come se il silenzio fosse finalmente sceso sulla terra, e ciò che sbrigativamente e con scarsa consapevolezza del suo senso profondo chiamiamo paesaggio a noi si offrisse nel suo incanto segreto, e nella sua essenza più vera. Non ci sono persone nelle fotografie di Kenna, né tantomeno volti e corpi che sviino la nostra attenzione dalle pure linee, dalle nitide geometrie, dai contrasti, alternativamente duri o soffusi, tra luce e ombra, stemperati nella nebbia che nasconde e rivela, o nitidamente accesi quando il biancore assoluto di una neve che tutto ammanta contrasta con la drammatica cupezza di rocce, di isole, di spiagge, di livide distese d'acqua. Insomma, a Kenna non interessa documentare la presenza, attuale e diretta, dell'uomo, ma solo le tracce, labili o imponenti, che lui si è lasciato dietro, l'esito del suo intervento, del suo transito nel mondo".

Sandro Parmiggiani

I paesaggi di Michael Kenna, innaturalmente silenziosi e poeticamente eloquenti, sono stati i protagonisti della ricca antologia "Immagini del settimo giorno", tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia nel 2010, in occasione della quinta edizione di Fotografia Europea. La mostra curata da Sandro Parmiggiani, ha ripercorso l’iter creativo del grande maestro inglese attraverso 290 immagini in bianco e nero, di cui 60 inedite, in parte dedicate alle sfumature del paesaggio reggiano, in parte ai riflessi e alle geometrie di quello lagunare veneziano. Le "Immagini del settimo giorno" abbondano di nebbie del crepuscolo, brume dell’alba, orizzonti infiniti, cupe silhouette, dei paesaggi urbani e rurali, dell’Inghilterra degli anni ‘70 e ‘80, ma anche delle piramidi egizie e maya, delle statue dell’Isola di Pasqua, dei mulini a vento...

giovedì 16 ottobre 2014

I "Paesaggi" di Henri Cartier-Bresson



"Io possiedo solo un piccolo talento. Posso rappresentare le montagne e le colline".
Riportate dagli annali del Nihonshoki dell'anno 612, queste parole sono di un coreano che voleva restare in Giappone e che prometteva di rendere grandi servizi al Paese: la gente all'epoca l'ascoltò invece di cacciarlo via, dandogli più tardi il bel soprannome di "artigiano dei sentieri". Le poche frasi di questo coreano ebbero grandi conseguenze visto che sono all'origine dell'arte dei giardini...
Non basta però mettere insieme qualche pietra, anche con gusto, disegnare dei contorni di un'isola o il profilo di un fiume per ottenere un paesaggio di valore. I paesaggi sono vedute a tre dimensioni, ma prive di ciò che ingombra lo sguardo o le brutture che ci circondano.

Si pensa a questo di fronte ai paesaggi fotografati da Henri Cartier-Bresson. Prima di tutto, perché la fotografia è oggi il mezzo per riprodurre le montagne e le colline, le pianure e i fiumi; poi perché lui ha fatto entrare nello spazio ristretto dell'immagine un mondo immenso e riuscendo a contenerlo, all'interno di questo formato obbligato, grazie al rispetto di tre vecchi principi: la necessità di avere più piani, la giustezza delle proporzioni, la ricerca di un equilibrio; in una parola, la presenza di un'ossatura, come dicevano gli antichi maestri della pittura a inchiostro...


Gérard Macé


Personaggio divenuto mitico suo malgrado, Henri Cartier-Bresson ha segnato con un'impronta personale il mondo della fotografia con un rigore d'analisi e un rapporto tra forma e contenuto che non ammette quasi altro modo per esprimere un fatto, descrivere un paesaggio, realizzare un ritratto. Il patrimonio delle sue immagini rappresenta ormai una pietra miliare: non si può essere fotografi senza rapportarsi, per imitazione, contrapposizione o proselitismo, con la sua opera. Sinonimo egli stesso del termine "fotografia", che ha arricchito di teoria non meno che di folgoranti esempi pratici, ci offre in questo libro sui "Paesaggi", ben 105 delle sue migliori immagini, dalle quali imparare, imparare, imparare, introdotte da un profondo testo di Erik Orsenna e completate dalle parole di Macé.

domenica 28 settembre 2014

"On writing" di Stephen King

"Scrivere è un'operazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza. Non c'è bisogno che si lancino in orazioni. Di solito credere è già sufficiente..." - S. King

Più che un manuale tecnico per aspiranti scrittori, "On writing" è - come sottolinea l'autore - un'autobiografia del mestiere, in cui la storia personale e professionale di King si fondono totalmente. Il capitolo d'apertura, "Curriculum vitae" ripercorre infatti - attraverso un'autonarrazione avvincente, ironica e magistralmente descritta grazie ad una sana dose d'umiltà ed un linguaggio schietto e popolare - gli anni della formazione, passando attraverso i momenti di crescita, per ripercorrere l'ascesa professionale culminata con il grande successo di "Carrie".

Nella seconda parte del libro (non un vero e proprio manuale di scrittura bensì piuttosto una "chiacchierata" a tu-per-tu con King), "La cassetta degli attrezzi" è invece una disincantata - ma non banale - elencazione dei ferri del mestiere. "Sullo scrivere" illustra invece le fasi del racconto creativo fino all'approdo editoriale; infine "Sul vivere" l'autore racconta di come abbia visto la morte da vicino dopo lo spaventoso incidente in cui venne coinvolto e come, grazie alla scrittura, tornò alla vita.

Ecco dunque che concetti fondamentali si affiancano a esperienze di vita di Stephen King, che in "On writing" si limita semplicemente a sviluppare un discorso sul perché e sul percome di una passione trasformata in professione, infarcendolo di consigli, ma mai di dogmi. La sua visione della scrittura narrativa dunque come totale assenza di schemi preparatori, scalette, e altri interventi che tolgono carburante alla fantasia, e che rappresentano l'essenza stessa della scrittura.

Una lettura obbligatoria per chiunque voglia tenere una penna in mano, un libro che ogni aspirante scrittore dovrebbe leggere. Con umiltà.

martedì 23 settembre 2014

"Il Trentino dei sentimenti" di Pattini e Larentis

Si presenta giovedì 25 settembre presso Palazzo dei Panni ad Arco (TN) - con inizio alle ore 20.45 - il libro di Alberto Pattini e Daniela Larentis «Il Trentino dei sentimenti» (ed. Saturnia), presenti gli autori, a colloquio con Giancarla Tognoni, Leonardo Bresciani e Luca Giuliani. L'incontro è organizzato da Alto Garda Cultura, il Servizio di attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda, con l'associazione Andromeda e il circolo di cultura La Palma. L'ingresso è libero.

«Il libro nasce dal desiderio di mettere nero su bianco le emozioni legate al Trentino – spiegano gli autori nell'introduzione – lo straordinario territorio a cui con orgoglio apparteniamo e al quale ci sentiamo uniti da un rapporto di profonda affezione. Sono proprio i sentimenti ciò che accomuna le persone, quella sfera intima degli affetti e delle emozioni che influenza la percezione della nostra vita ogni giorno. Potremmo anche affermare che noi tutti siamo i nostri stessi sentimenti, i nostri stessi pensieri, i quali scaturiscono incessantemente, traendo ispirazione anche dalla meraviglia che ci circonda. É proprio nella consapevolezza dell’attaccamento alla nostra terra, confortati dalla sua bellezza immortalata da stupendi scatti fotografici, che è nata spontanea l’idea di dedicarle dei pensieri “di…versi” e delle riflessioni, mettendo a nudo sensazioni e stati d’animo, affrontando varie tematiche che toccano la vita di ognuno di noi quotidianamente. In un moto di sincera gratitudine verso queste verdi vallate che ci accolgono e queste impervie montagne che ci proteggono, abbiamo anche voluto sottolineare il valore della natura, delle tradizioni e l’importanza delle esperienze storiche passate».

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva del Garda

domenica 21 settembre 2014

Secondo Amazon sono Milano, Trieste e Trento le città dove si legge di più

Milano è la capitale della lettura in Italia. Per il secondo anno consecutivo, Amazon rilascia le classifiche delle città italiane che leggono più libri, cartacei ed eBook Kindle, e anche i dettagli per genere letterario. La classifica è stata stilata prendendo in esame 48 città italiane di almeno 100mila abitanti e il rapporto pro capite dei libri acquistati dal 1 giugno 2013 al 15 aprile 2014.

Milano si conferma dunque la città più appassionata alla lettura per numero di libri e eBook acquistati procapite, ma è tallonata dal Triveneto al completo: Trieste conquista la seconda posizione (lo scorso anno era quarta) mentre Trento scivola dal secondo al terzo posto. I padovani, “gran dottori”, si fermano ai piedi del podio e la loro città è seguita nella classifica da un altro centro di grande importanza culturale, Firenze. Da segnalare che la Capitale guadagna un posto, attestandosi al 9° mentre, delle altre grandi città del Belpaese, Torino risulta 12a, Genova 14a, Napoli 38a e Palermo 41a.

Questa la classifica generale della Top 10 in cui vengono acquistati più libri pro capite:

1.Milano
2.Trieste
3.Trento
4.Padova
5.Firenze
6.Bergamo
7.Bologna
8.Cagliari
9.Roma
10.Udine

fonte & read more Libreriamo

martedì 16 settembre 2014

Le 15 candeline di Pordenonelegge, al via domani

Con 363 grandi autori, oltre 250 eventi e 15 percorsi espositivi, con 33 anteprime letterarie e una trentina di location pronte ad accogliere il pubblico del festival, puntuale ogni anno dopo il Festivaletteratura di Mantova è ancora una volta ai nastri di partenza Pordenonelegge 2014, in cartellone da domani, mercoledì 17, a domenica 21 settembre, per iniziativa della Fondazione Pordenonelegge, a cura di Gian Mario Villalta (Direttore Artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet.

Davvero eccezionale la proposta dei libri consultabili e acquistabili nel corso di Pordenonelegge 2014: in esposizione nelle tendolibrerie ci saranno decine di migliaia di volumi, con una nuova opportunità assolutamente unica per la scena nazionale. Mentre spariscono dalle librerie gli spazi dedicati alla poesia, infatti, in totale controtendenza Pordenonelegge, in collaborazione con le Librerie Coop, propone "La libreria della Poesia": nella ex Tipografia Savio si troveranno infatti migliaia di libri di poesia, tutti quelli recuperabili delle grandi e piccole collane della prolifera - ma spesso poco visibile - editoria italiana.

Anche per la questa edizione, la 15esima, i riflettori di Pordenonelegge sono puntati sull’attualità. Leggere, ascoltare e confrontarsi dal vivo permette di guardare con occhi diversi al nostro tempo. E nel programma irrompono ancora una volta gli echi della crisi che attanaglia l’economia mondiale e costringe a ripensare parametri di pensiero indiscutibili fino al 2008. Pordenonelegge 2014 proporrà molti incontri sul tema dell’economia legata all’etica e all’innovazione. Di “Come la crisi cambia i giovani del Nord”, introdotti da Alberto Rochira, dialogheranno Francesco De Filippo e Maria Frega. Fra i grandi protagonisti novità dell'ultim'ora anche Giancarlo Giannini e Dino Zoff, che proporranno le rispettive autobiografie, ed Erri De Luca con "La musica provata", per le musiche live di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai.

Uno spazio sarà ovviamente dedicato ai piccoli lettori, ospitando innanzitutto gli scrittori cult della letteratura per ragazzi: Roberto Piumini, Beatrice Masini, Chiara Carminati, Pierdomenico Baccalario e Andrea Valente i protagonisti di incontri imperdibili per i più giovani, ma in fondo anche per gli adulti. Come nel caso di “Ciao. Tu”, l’incontro di presentazione del successo scritto a quattro mani da due fra i maggiori autori italiani per ragazzi, Beatrice Masini e Roberto Piumini - diventato, dopo quindici anni di ristampe, un grande classico tra i romanzi di formazione (sabato 20 settembre, ore 11.30 Chiostro della Biblioteca Civica). E ci saranno anche gli autori per adulti che sanno raccontare ai ragazzi: come Paolo Di Paolo, già finalista al Premio Strega e al suo esordio in veste di autore per l’infanzia. O come Loredana Lipperini, che al pubblico di Pordenonelegge presenterà il suo “Pupa”, un romanzo ‘fanta-sentimentale’ su un futuro di nipoti sostituti che accompagnano i più anziani nelle loro giornate.

Qui il programma

sabato 6 settembre 2014

Bene e male, altruismo ed egoismo, pregi e difetti: tre vite raccontano "L'Atelier dei miracoli" di V.T. Cuong

Possiamo davvero fidarci di una persona che, in maniera apparentemente disinteressata, è pronta a rivoluzionare la nostra vita? Ci sono momenti in cui sembra che nulla vada come deve andare. Eppure anche in questi momenti rimane, sottile come un velo, un’insopprimibile voglia di felicità, la sensazione che comunque debba avere il diritto a una porzione di serenità, la speranza lieve ma tenace di trovare, là fuori, qualcuno che possa aiutarci.

Così accade anche ai protagonisti di questo romanzo: due donne e un uomo in crisi, ai quali un incontro fortuito sembra aprire uno squarcio nel buio… È vero, la salvezza può arrivare nelle maniere e dalle persone più impensate, e il confronto con i propri fantasmi e con lo spregiudicato Jean, che aiuta le persone in crisi nel suo "Atelier dei miracoli", potrà aiutare Mariette, Millie e Mike a risollevarsi. Ma quanto si mescolano, nella vita reale, il bene e il male? Dov’è il confine? Chi non ha mai incontrato una persona che tende una mano ma, al tempo stesso, manipola?

Un romanzo sulla complessità dei rapporti umani - è questo di Valérie Tong Cuong -, sull’altruismo disinteressato, ma anche su ciò che ciascuno di noi possiede, e che appare quando la nostra vita prende una direzione inaspettata. Un romanzo avvincente, incalzante, che coinvolge quasi fosse un thriller psicologico, un libro in cui l’autrice - con una scrittura sempre misurata - fa immergere il lettore al centro delle complesse dinamiche dell’animo umano.

Tre personaggi, tre punti di vista, tre vite complicate, tre interiorità complesse si alternano lungo il percorso altalenante in cui si dipana la narrazione, in una lettura scorrevole e coinvolgente al punto giusto. Che fa riflettere sui rapporti umani e sui comportamenti, dove i personaggi rappresentano uno specifico prototipo della nostra razza, con pregi e difetti. Che fa riflettere e lascia l'amaro in bocca, che non nega il dolore, ma che offre anche una possibilità di riscatto. Una storia, tre storie, sulle seconde possibilità, un inno agli incontri che danno la forza di rinascere. Più forti e più ricchi di prima.

martedì 26 agosto 2014

Coraggio...

Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido
per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi
riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti
di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l'accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni.
Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio
e continuare a gridare all'argento di una luna piena: SI!
Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti.

(Nativi Americani)

Guardarsi allo specchio e scorgere "L'incolore Tazaki..."

Haruki Murakami, è stato scritto, è uno dei più accessibili autori giapponesi per un pubblico di lettori occidentali. È forse questo ad averlo trasformato in un romanziere di culto? Sicuramente la sua scrittura è comprensibile, forse anche nei suoi recessi più nascosti (o almeno ci illudiamo che così sia) persino per chi ha conosciuto il Giappone e la sua cultura solo marginalmente. La nazione che Murakami ci racconta nelle pagine de "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" è quella del dopo-tragedia dell'11 marzo 2011 (mai citata) più cupa, pessimista, ripiegata su se stessa. Il nuovo romanzo si può definire "di formazione", soprattutto "di crescita", quella interiore del protagonista, Tazaki Tsukuru - "uomo che sembrava privo di una personalità dalle caratteristiche spiccate" -, costellata di piccoli elementi, quasi insignificanti che comunque ne andranno a tracciare il futuro - "Lui stesso, quando si guardava allo specchio, si trovava irrimediabilmente noioso".
 
Non avere un colore insito nel proprio nome - quando questo è un elemento comune ai suoi quattro migliori amici - può pregiudicare l'esistenza? Tazaki Tsukuru ha "una sola passione, se così la si può definire: le stazioni ferroviarie". Su questa passione imposta lo studio, la professione e il luogo in cui vivere. Nulla accade di drammatico, ma contemporaneamente al suo trasferimento da Nagoya, la sua città d'origine, a Tōkyō, Tsukuru viene improvvisamente rifiutato da quegli amici con cui aveva trascorso ogni giornata e diviso ogni momento. Una sola telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più. Sarà una nuova amica, Sara, a guidare Tsukuru verso una risposta anche se come sempre Murakami non offre un finale definitivo alla sua storia, non regala una soluzione consolatoria. Tsukuru guarda la sua sofferenza come fosse quella di un altro, cerca di staccarsi dalla sua fisicità, viene posseduto "dalla strana sensazione che il suo corpo stia subendo una totale metamorfosi", sino al punto di sentirsi un'altra persona totalmente, di cambiare fisionomia inasprendo il carattere. In un passaggio centrale del romanzo, Murakami riprende l'amato tema della crisalide da cui nasce un nuovo essere, diverso da quello precedente. Più che una farfalla un cervo volante, uno scarabeo rinoceronte, corazzato, indurito, reso più cinico e insensibile. "Il ragazzo che una volta si chiamava Tazaki Tsukuru era morto [...] Quello che adesso era lì e respirava, era un nuovo Tazaki Tsukuru, un Tazaki Tsukuru il cui nucleo era stato, in gran parte almeno, sostituito. Ma era una verità che conosceva soltanto lui. Né aveva intenzione di condividerla con nessuno".
 
"L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" è il romanzo di una vita segnata da un'incomprensione; di un'infanzia, un'adolescenza e una maturità rigide, strutturate come solo la società giapponese riesce a fare; di un'incomunicabilità legata all'educazione che impedisce l'espressione libera e assoluta dei propri sentimenti e induce alla solitudine. È un libro di sensazioni che non si può descrivere se non attraverso sensazioni. Un romanzo del quotidiano che fa del quotidiano romanzo. Ed è opinione comune che unicamente i grandi scrittori abbiano la capacità di svelare lo straordinario nel banale. Un libro che fa costantemente pensare, che ben si lascia interpretare e coniugare al proprio vissuto ed al proprio presente, che scorre dentro. Apparentemente lento, è invece molto intenso, mai banale; un libro sicuramente introspettivo, entra in profondità...

Dal 3 settembre i 18 anni del Festivaletteratura di Mantova

Jeremy Rifkin, ospite d'eccezione con il suo saggio sull'eclissi del capitalismo "La società a costo marginale zero" (Mondadori) e Francesco De Gregori, del quale esce i primi di settembre "Guarda che non sono io", un racconto per immagini e parole, a cura di Silvia Viglietti, editrice della SvPress che lo pubblica, e di Alessandro Arianti, pianista dell'artista e anche fotografo: si apre così il 3 settembre il Festivaletteratura di Mantova con 340 eventi, tra gratuiti e a pagamento, e 350 ospiti.

L'evento raggiunge la maggiore età e con i suoi 18 anni riafferma la propria indipendenza e riconferma la passione per la narrazione che l’ha sempre contraddistinto. Come suggerisce Jonathan Gottschall, atteso ospite di quest’anno, “la specie umana non sa resistere al richiamo della narrazione”: ed è proprio il piacere del racconto a far muovere Festivaletteratura. Il primo evento pubblico, nell’ormai lontano 1997, non è stato altro che questo: la messa in scena –laboratoriale, partecipata, aperta – di un'idea, portata in piazza per trovare ascolto, corrispondenze, contraddizioni. Da allora ogni anno, al principio dell'estate, il Festival incontra la città, come succede oggi, per raccontare chi saranno i protagonisti della nuova edizione, quali i temi in discussione e le sorprese attese. Ed è bello osservare come poi la voce si diffonde per biblioteche, gruppi di lettura, librerie e associazioni in tutta Italia. È la comunità di Festivaletteratura che cresce, nella discussione, nello scambio di suggerimenti e impressioni, e che sostiene il festival. Ed è proprio in virtù del rapporto di fiducia costruito con la comunità dei lettori che Festivaletteratura continua, ancora indipendente e controcorrente in questa diciottesima edizione, la sfida della ricerca di nuovi talenti: sono diversi gli emergenti della narrativa italiana e internazionale su cui il festival vuole quest'anno porre l'attenzione del pubblico, una ricerca che, negli anni, ha portato alla manifestazione alcuni scrittori in anticipo sul loro successo internazionale: da Nathan Englander a Herta Müller, passando per Mohsin Hamid, Jonathan Lethem, Jumpa Lahiri.

Qui info e programma

lunedì 21 luglio 2014

"Fotografia digitale" di Tom Ang

La fotografia digitale negli ultimi anni è stata protagonista di un successo senza precedenti, consentendo a chiunque di fotografare a livelli fino a qualche anno fa inimmaginabili. Questo diffusissimo mezzo richiede tuttavia competenze specifiche: la capacità di padroneggiare e di impostare correttamente la fotocamera prima di uno scatto sono elementi necessari per potere esprimere al meglio la propria creatività.

"Fotografia digitale", frutto dell'esperienza più che trentennale di Tom Ang, si pone come un utile strumento per ogni aspirante fotografo, desideroso di acquisire o di perfezionare i fondamenti necessari per fotografare in libertà. I capitoli affrontano nel dettaglio le nozioni di base - impostazioni, luce, colore, inquadratura, scelta del soggetto - per ottenere uno scatto soddisfacente, prendendo poi in esame le tecniche per valorizzare e correggere digitalmente l'immagine ottenuta. Il volume illustra inoltre l'acquisizione, la gestione e l'elaborazione delle fotografie nonché le opzioni software che consentono infinite possibilità espressive. Costruito come un vero e proprio corso di fotografia, il libro guida l'appassionato in ogni aspetto del processo creativo: si impara così ad affinare le proprie capacità, a sviluppare l'occhio da fotografo e a correggersi, per migliorarsi. Con spiegazioni esaurienti, esercitazioni pratiche, progetti illustrati passo passo ed esempi tratti dal lavoro di giovani professionisti, l'autore insegna infine a sfruttare al meglio la libertà creativa offerta dalla tecnologia.

giovedì 12 giugno 2014

Ascoltare i libri anziché leggerli: la nuova app Kindle

Leggere l'e-book sul proprio dispositivo finché si è seduti in poltrona a casa o sull'autobus e passare al volo alla modalità ''audio-libro'' senza perdere il segno se si è in movimento o in una posizione scomoda per leggere. E' la novità introdotta da Amazon nell'aggiornamento della sua applicazione Kindle per iOS e Android, quella per leggere i libri elettronici su smartphone e tablet di altri produttori.

L'aggiunta dell'opzione audio-libro è resa possibile con l'integrazione della piattaforma ad hoc Audible. 'Whispersync for Voice' è la funzione che consente di passare istantaneamente dalla lettura all'ascolto del libro senza perderne il filo con un solo tocco sullo schermo del dispositivo.

La narrazione audio, fa sapere Amazon in una nota, è al momento disponibile per oltre 45mila libri in formato Kindle, compresi alcuni degli ultimi bestseller. Inoltre collegandosi al 'Matchmaker' si potrà effettuare una scansione immediata della propria libreria Kindle per sapere se per qualcuno dei volumi scaricati esiste anche la versione audio, da acquistare a parte con un piccolo extra.

fonte: Ansa

martedì 10 giugno 2014

"Non dirmi che hai paura": a Catozzella il Premio Strega Giovani 2014

Con la storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio che insegue il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra 2012, ma il suo viaggio finisce tragicamente a Lampedusa, Giuseppe Catozzella è stato proclamato, oggi a Montecitorio, dalla presidente della Camera Laura Boldrini vincitore della prima edizione del Premio Strega Giovani.

Il suo romanzo "Non dirmi che hai paura" (Feltrinelli), che ha venduto oltre 30 mila copie in Italia, ha avuto 93 voti dei 353 espressi dalla giuria formata da ragazzi delle scuole secondarie superiori distribuite in tutta Italia e anche all'estero. E arriverà anche al cinema: Leone Film Group ne ha acquisito i diritti. "E' un onore particolare per la storia che racconti e per come la racconti" ha detto la presidente Boldrini a Catozzella nel conferirgli il premio (3 mila euro) che ha il valore di un voto che si aggiunge a quelli della giuria dei 400 amici della Domenica, degli istituti di Cultura e dei lettori forti. Felice, Catozzella ha spinto i giovani a credere nei loro sogni: "Il mio augurio è che abbiate il coraggio di inseguire il vostro sogno, così piano piano cambieremo questo paese".

Al secondo posto con ampio distacco, "Unastoria" (Coconino Press - Fandango) di Gipi, 41 voti, al terzo "Come fossi solo" (Giunti) di Marco Magini, 37 voti e poi "Il desiderio di essere come tutti" (Einaudi) di Francesco Piccolo, 30 voti. A seguire, pari merito con 26 voti, "Bella mia" (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio e "La terra del Sacerdote" (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo (voti 26). La presidente della Camera ha sottolineato anche che "il cuore del nostro capitale umano è costituito dai giovani. Sono proprio loro che rischiano di essere i più penalizzati dalla crisi".

Tendenze negative che si riflettono anche sulla lettura: "l'anno scorso si è registrata una grave contrazione del numero dei giovani lettori che sono passati dal 57,9% del 2012 al 52,1% del 2013" ha continuato la Boldrini parlando di questa prima edizione del Premio Giovani come dell'"inizio di una lunga e proficua collaborazione" e del libro come "insostituibile strumento di libertà"...

fonte & leggi di più @ Ansa

martedì 3 giugno 2014

"La voce degli uomini freddi" di Corona alla finale del Campiello

"Sono senza parole: un ertano alla finale del Campiello, questo è il riscatto di una vita intera. La prima edizione del Campiello venne assegnato alla Tregua di Primo Levi, inutile aggiungere commenti".

Sono le prime parole di Mauro Corona, nella cinquina del premio con "La voce degli uomini freddi".

"L'emozione è veramente grande" dopo l'altro premio Rigoni Stern. "Un ertano a Venezia - ha concluso - a settembre ci sarà da divertirsi".

fonte: Ansa

lunedì 2 giugno 2014

"Un antropologo su Marte" di O. Sacks

«Il più delle volte mi sento come un antropologo su Marte» confessa a Oliver Sacks la paziente autistica di cui si racconta la storia nell’ultima parte di questo libro. Ed è la stessa persona che, per superare le proprie difficoltà a capire le emozioni umane, escogiterà una «macchina per abbracciare». Nella sua assoluta singolarità di scrittore, anche Sacks sembra avere escogitato qualcosa di simile, qualcosa che gli permette, di là dalla malattia, di «abbracciare» il malato. Unendo alla vocazione di narratore clinico una stupefacente capacità di empatia, Sacks riesce infatti a spingersi molto avanti nel territorio oscuro della malattia, là dove si celano le sue ragioni profonde, spesso elusive per la pura ragione medica. Il paradosso è questo: in talune circostanze eliminare la malattia significa operare una mutilazione sul paziente. E l’unico mezzo per evitarlo è penetrare nel romanzo neurologico che il paziente vive e spesso è incapace di comunicare o comunica in un modo che gli altri non sanno capire. Di questo processo delicato e affascinante, che ormai ci appare come il sigillo dell’opera intera di Sacks, in "Un antropologo su Marte" si danno sette esempi, sette «casi straordinari» destinati a imprimersi per sempre nella memoria dei lettori: non più in quanto bruti «casi», ma in quanto storie di «individui unici, ciascuno dei quali abita (e in un certo senso ha creato) un mondo suo proprio».

Questo libro di Sacks si situa all'incrocio di biologia e biografia: nelle sue pagine il malato è importante quanto la malattia. I sette capitoli del testo sono narrazioni nelle quali ciascun paziente risalta come persona. Troviamo il pittore di successo colpito da improvvisa cecità ai colori; l'ultimo hippie di New York che un tumore al cervello blocca in una atemporale ripetizione degli anni Sessanta; la paziente autistica che confessa a Sacks la propria difficoltà a comprendere le emozioni umane più complesse; il brillante e famoso medico chirurgo affetto da Sindrome di Tourette...

Un libro eccezionale, che ripercorre casi clinici eccezionali, di pazienti eccezionali, di "malattie" eccezionali. A me, per esser catturata, è bastata solo una frase iniziale di Sacks: "Il colore non è un argomento banale". Il resto è venuto da sé.

mercoledì 28 maggio 2014

In Friuli Venezia Giulia i lettori più accaniti d'Italia

Il Friuli Venezia Giulia è la regione d'Italia più forte per lettura di libri: il 56,4% dei residenti legge almeno un libro all'anno, rispetto alla media nazionale che è del 43%.

Il dato è stato diffuso dall'Associazione Italiana Editori (Aie), che venerdì a Gorizia presenterà un ebook sul 'modello' Friuli Venezia Giulia in occasione di "Più libri Circus", la vetrina dell'editoria indipendente che affianca il Festival è Storia.

fonte: Ansa

giovedì 8 maggio 2014

"Le tv risarciscano i danni fatti alla lettura!"

"Tutte le tv, da Rai a Mediaset e Sky, le pubbliche e le private, hanno fatto tanti danni in questi anni alla lettura che adesso devono risarcire. Come? Facendo più trasmissioni che presentino libri, facendo pubblicità alla lettura".

Lo ha detto il ministro Dario Franceschini all'inaugurazione del Salone del Libro di Torino. "I personaggi della fiction italiana - ha spiegato Franceschini - fanno di tutto, ma non ce n'è mai uno che abbia un libro in mano. Dovete risarcire il danno che avete fatto. Fate tutto ciò che serve per aiutare la lettura". E all'annuncio che verranno proposte, tra un convegno e all'altro del Salone, pillole sul peggio della tv spazzatura, il ministro ha detto: "Chiedo alle tv italiane di mandarle in onda gratuitamente anche se non le ho viste"...

fonte & read more @ Ansa.it

Mariapia Veladiano al Maggio dei Libri nell'Alto Garda

Giornalista (scrive per La Repubblica, Avvenire e Il Regno), ha esordito nel 2010 con il romanzo «La vita accanto» (Einaudi), aggiudicandosi il Premio Calvino 2010 e il secondo posto al Premio Strega 2011; il libro è stato tradotto in Inghilterra, Francia e Spagna. Nell'ottobre 2012 ha pubblicato, sempre per Einaudi, il secondo romanzo, «Il tempo è un dio breve». Mariapia Veladiano è ad Arco mercoledì 14 maggio per un incontro che si svolge a Palazzo dei Panni con inizio alle ore 20.30, nell'ambito del Maggio dei Libri dei Comuni e delle biblioteche di Arco e Riva del Garda, il cartellone d'iniziative per la campagna nazionale di promozione della lettura che inizia il 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, e dura fino al 31 maggio.

Mariapia Veladiano, vicentina, dopo avere insegnato lettere più di vent’anni è oggi preside. «La vita accanto» è la storia di una donna abituata a «esistere sempre in punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo». Con la leggerezza e la ferocia di una favola, Mariapia Veladiano racconta la crudeltà della natura, la fragilità che può diventare odio, la potenza della passione e del talento. Al centro de «Il tempo è un dio breve» c'è invece una donna che viene lasciata dal marito, amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, la donna s'interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Più di recente Mariapia Veladiano ha pubblicato «Messaggi da lontano» (Rizzoli, 2013), il suo primo romanzo per ragazzi. Sempre del 2013 è «Ma come tu resisti, vita» (Einaudi), in cui ha raccolto i testi della rubrica «Mattutino» su Avvenire, in cui condivide interpretazioni del mondo. Nel breviario, attorno a ogni termine sviluppa una riflessione, sfruttando la potenza delle parole e invita a riflettere in libertà sulla nostra dimensione quotidiana.

La campagna Il Maggio dei Libri è promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l'Associazione Italiana Editori. La Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore è promossa dall'Unesco. Lo scopo della campagna è promuovere su tutto il territorio nazionale la diffusione del libro e la lettura, anche nei luoghi in cui di solito non arrivano. Sul sito web www.ilmaggiodeilibri.it alla pagina «appuntamenti» si trovano tutti gli eventi in programma, con la possibilità di effettuare delle ricerche per parola chiave, data, zona geografica e organizzatore. Gli appuntamenti disponibili sono più di mille. Per quanto riguarda Arco e Riva del Garda, il programma è disponibile sui siti web biblioteca.comune.arco.tn.it , www.comune.rivadelgarda.tn.it e sulla pagina Facebook Biblioteca Riva del Garda.

Informazioni:

- Biblioteca civica Bruno Emmert, Arco Via Segantini n. 9 - tel 0464 516115 e-mail arco@biblio.infotn.it web biblioteca.comune.arco.tn.it/
- Biblioteca civica di Riva del Garda Piazza Garibaldi n. 5 - tel 0464 573806 e-mail biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it web www.comune.rivadelgarda.tn.it Facebook Biblioteca Riva del Garda

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva del Garda

giovedì 24 aprile 2014

"La dottoressa" di Vilma Cretti prima al concorso di Vanzago


E' con il suo racconto intitolato “La dottoressa” che Vilma Cretti, di Dro, si è aggiudicata nei giorni scorsi il primo premio al concorso letterario “La strega: storia di moderna emarginazione”, indetto dalla biblioteca di Vanzago, in provincia di Milano.

Primeggiando su 120 altri concorrenti, la scrittrice droata - che alle spalle vanta già vincite e ottimi piazzamenti ad altri concorsi letterari, nonché la pubblicazione de “Il bene ad ogni costo”, romanzo del 2011 - è quindi tornata ad imporsi nel panorama letterario italiano, portando questa volta una breve narrazione che, come nel suo stile, scuote gli animi, muove e commuove. E che, scavando nel profondo, emotivamente colpisce.

Complimenti quindi a questa scrittrice di casa nostra, che ancora una volta ha saputo portare anche fuori dai confini trentini capacità e competenza nella scrittura di valore.

fonte: Paola Malcotti - giornale l'Adige, martedì 22 aprile 2014
 
 
 
 

Un maggio pieno di libri ad Arco e Riva del Garda

Spettacoli, presentazioni di libri, incontri, letture, conferenze e mostre: così dal 27 aprile al 31 maggio i Comuni di Arco e di Riva del Garda assieme alle rispettive biblioteche civiche aderiscono all'edizione 2014 del «Maggio dei libri», la campagna nazionale di promozione della lettura che inizia il 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, e dura fino al 31 maggio.

La campagna è promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l'Associazione Italiana Editori. La Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore è promossa dall'UNESCO. Lo scopo della campagna è promuovere su tutto il territorio nazionale la diffusione del libro e la lettura, anche nei luoghi in cui di solito non arrivano. Sul sito web www.ilmaggiodeilibri.it alla pagina «appuntamenti» si trovano tutti gli eventi in programma, con la possibilità di effettuare delle ricerche per parola chiave, data, zona geografica e organizzatore. Gli appuntamenti disponibili sono più di mille.

Per quanto riguarda Arco e Riva del Garda, il programma è disponibile sui siti web biblioteca.comune.arco.tn.it ,comune.rivadelgarda.tn.it e sulla pagina Facebook Biblioteca Riva del Garda.

IL PROGRAMMA

Domenica 27 aprile, ore 16 Rifugio San Pietro, Tenno Vittorio Cristelli giornalista del Concilio ed. Il Margine, 2013 Presenta Graziano Riccadonna, Insieme a don Vittorio Cristelli, Diego Andreatta, Fulvio Gardumi, Walter Nicoletti

Mercoledì 7 maggio, ore 20,30 Biblioteca civica Bruno Emmert, Arco Micaela Bertoldi presenta Con poesia: percorsi in versi 2013 Dialoga con l'autrice Beatrice Carmellini Letture a cura della Mnemoteca del Basso Sarca

Venerdì 9 maggio, ore 21 Biblioteca civica di Riva del Garda Patrizia Belli presenta Il Cuore a stella Egon, 2013

Mercoledì 14 maggio, ore 20.30 Biblioteca civica Bruno Emmert, Arco Mariapia Veladiano incontra il Gruppo di lettura della biblioteca di Arco

Venerdì 16 maggio, ore 21 Biblioteca civica di Riva del Garda Davide Pivetti presenta Emersioni ed. Grafica5, 2013 (con mostra fotografica e con letture, con il Gruppo il tè delle letture)

Giovedì 22 maggio, ore 21 Biblioteca civica di Riva del Garda Giacomo Sartori presenta Sacrificio ed. Italic-Pequod , 2013

Venerdì 23 maggio, ore 17,30 Biblioteca civica Bruno Emmert, Arco Sara Maino presenta con Michelangelo Spagnolli La montagna del cuore di pietra ed. Osiride, 2013

Giovedì 29 maggio, ore 21 Biblioteca civica di Riva del Garda Alberto Pattini e Daniela Larentis presentano Il Trentino dei sentimenti ed. Saturnia, 2014 (letture con il Gruppo del Tè delle letture)

Venerdì 30 maggio, ore 18 Biblioteca civica di Riva del Garda Fabio Chiocchetti I Misteri del Cjaslir ed. Curco e Genovese, 2013 (segnalato al IV Premio Mario Rigoni Stern, 2014)

Sabato 31 maggio, ore 10,30 Biblioteca civica di Riva del Garda Manfred Schweigkofler (regista teatrale) con Michele Cavosi (disegnatore) presenta Operacomix.it: l'opera lirica a fumetti (per ragazzi) ;  ore 10,30 Biblioteca civica di Riva del Garda, sala ragazzi Mamma che storie letture con Elisabetta Parisi ; dalle ore 16.30 alle 18 Letture ingiro ingiro (a Riva del Garda, viale Dante, angolo con la galleria San Giuseppe)

Altri appuntamenti dal 7 al 31 maggio: negli spazi della biblioteca civica di Riva del Garda mostra grafica di Josua Reichert, tipografo grafico e artista Presentazione dei lavori Stampatori si diventa I caratteri tipografici laboratorio a cura di Roberto Piazza (classi quinte «A» e «B» della scuola «Nino Pernici»)
- dal 14 al 15 maggio Incontro con l'autore: Anna Lavatelli nelle scuole di Riva del Garda e di Arco data da destinarsi Mauro Corona La voce degli uomini freddi ed. Mondadori, 2013 Vincitore della IV edizione del premio Mario Rigoni Stern (in collaborazione con le associazioni Riccardo Pinter e Ars Venandi) Informazioni Biblioteca civica Bruno Emmert, Arco Via Segantini n. 9 tel 0464 516115 e-mail arco@biblio.infotn.it web biblioteca.comune.arco.tn.it/ Biblioteca civica di Riva del Garda Piazza Garibaldi n. 5 tel 0464 573806 e-mail biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it web comune.rivadelgarda.tn.it Facebook Biblioteca Riva del Garda

c.s. a cura dell'Ufficio stampa dei Comuni di Arco e Riva del Garda

lunedì 31 marzo 2014

A Mauro Corona il "Premio Mario Rigoni Stern"

Si è tenuta sabato pomeriggio a Riva del Garda la cerimonia di consegna del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi. A ricevere il premio è stato lo scrittore Mauro Corona, che si è aggiudicato il riconoscimento con l'opera "La voce degli uomini freddi" (ed. Mondadori).

Mauro Corona ha dialogato con Luca Mercalli, Paolo Rumiz e Annibale Salsa. "Per me questo premio ha un valore diverso – ha affermato Corona –, e non solo perché Mario Rigoni Stern e le sue pagine mi hanno commosso. La mia scalata è stata una scalata al contrario e per me, questo premio dedicato a Mario, è il riscatto da una vita scellerata. Quando questa notte tornerò a casa e mi guarderò allo specchio, dirò: "forse ce l'ho fatta a uscire dall'inferno". "La voce degli uomini freddi", un libro che è un omaggio alla mia gente, che viveva con una semplicità assoluta, e che avevo in mente da tempo", è stato il punto di partenza per un dialogo con lo scrittore sulla società attuale e il "senso del limite".
Corona ha ribadito più volte l'importanza dell'educazione per la "costruzione di una società nuova": "Noi siamo già contaminati. Siamo freddi. Solo ridotto alla fame l'uomo potrà tornare indietro e inginocchiarsi alla terra. Bisogna dunque partire dai giovani genitori che crescono i bambini e costruire da zero una società nuova. Bisogna insegnare ai bambini la passione e la curiosità". Corona è più volte ritornato sul valore della semplicità, il senso della misura e la capacità di accontentarsi – valori ben presenti nelle sue opere – in antitesi al "consumo brutale di velocità". Le motivazioni La giuria, costituita da Eraldo Affinati, Marie Hélène Angelini, Margherita Detomas, Paola Maria Filippi, Paolo Rumiz e Graziano Riccadonna (coordinatore) assegna l’edizione 2014 del “Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi” – sezione narrativa – a Mauro Corona per la sua opera La voce degli uomini freddi (ed. Mondadori), con la seguente motivazione: «La voce degli uomini freddi di Mauro Corona rappresenta l'epopea delle genti di montagna, avvezze al pericolo e al sacrificio. Il cantore di queste genti non deve inventare nulla, ma riferirsi liberamente alla propria gente, quella di Erto e Casso, insomma della valle del Vajont. Emblema della catastrofe di origine umana, la frana del Vajont è ancora oggi oggetto di dibattito e riflessione scientifica, a cinquanta anni da quella sera del 9 ottobre 1963. Ma anche di racconto e di immaginario collettivo: dentro questa catastrofe è possibile ripercorrere gli infiniti percorsi del moderno piegato agli interessi consumistici e all'ansia di progresso a costo dei sacrifici umani. Uomini freddi come aggettivo di loco, non come aggettivo qualificativo. Un'umanità costretta a vivere nel luogo freddo, ma che da questa caratteristica non solo non è schiacciata, ma la trasforma in elemento positivo: “Gente che aveva fatto della sfortuna la gioia di stare al mondo. L'unica gioia era quella. Gente che s'accontentava. Tutto qui”. La neve poi è una metafora dell'esistenza e soprattutto della valanga che ha coperto la valle.. Resistenza, fatica, tenacia, sofferenza sono la cifra di una vita che si perpetua nelle avversità, traendone forza e nutrimento. L'autore con la sua opera rappresenta, nel contesto culturale che fa riferimento all'arco alpino, un'espressione particolarmente significativa del territorio e delle sue genti, bene cogliendo il messaggio del Premio intitolato a Mario Rigoni Stern, inteso a perpetuarne i valori di fratellanza, di rispetto per l'ambiente, di umanità alpina».

Il livello alto delle opere presentate al concorso da autori di lingua italiana, tedesca e ladina ha reso estremamente arduo il compito della giuria, che dopo approfondita discussione ha comunque effettuato la sua scelta individuando, oltre al vincitore, due romanzi di tutto rispetto tali da poter essere citati: "I misteri del Cjaslir" (Curcu & Genovese) di Fabio Chiocchetti, impegnativo romanzo storico con grande affresco dedicato alle leggende e alle storie popolari che circondano un santo vescovo e una presunta strega della Val di Fassa. "Der Nachlass Domenico Minettis" (Anton Pustet) di Dietmar Gnedt (Il lascito di Domenico Minetti), appassionante romanzo austriaco legato alla complessità della Grande guerra vista con gli occhi di un uomo di frontiera.

Il premio letterario è dedicato alla memoria di Mario Rigoni Stern (Asiago 1 novembre 1921 - ivi 16 giugno 2008), autore di numerose opere che hanno fatto la storia della letteratura italiana, tra cui vanno sicuramente ricordate: Il sergente nella neve, Il bosco degli urogalli, Ritorno sul Don, Storia di Tönle, Le stagioni di Giacomo. Voce autorevole e ascoltata nella “letteratura di guerra”, Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica. Il Premio Mario Rigoni Stern, alternandosi tra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cerca di individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di montagna all’interno delle opere edite nei due anni precedenti, individuando i seguenti settori di interesse: la bellezza del paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturali e originali; le attività produttive tradizionali e la loro compatibilità ecologica; il contesto socioculturale passato e presente delle comunità alpine; la caccia in montagna come attività tradizionale; il patrimonio narratologico dell’arco alpino.
Il premio viene promosso dalla famiglia Rigoni Stern, dall’associazione Ars Venandi, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Asiago, Comune di Riva del Garda, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca di Trento e Bolzano, Federazione Italiana della Caccia, Fierecongressi di Riva del Garda, Museo degli usi e costumi di San Michele All’Adige. Nel 2011 si è aggiudicato il Premio (sezione saggistica) lo studioso e autore valdostano Alexis Bétemps. Nel 2012 si è aggiudicato il Premio (sezione narrativa) lo scrittore sloveno Alojz Rebula. Nel 2013 il Premio (sezione saggistica) è andato a Dionigi Albera. L’entità del premio, sia per la sezione saggistica sia per la sezione narrativa, è di 10.000 euro.

c.s. a cura di Francesca Polistina - Ufficio stampa Premio Rigoni Stern