domenica 30 giugno 2013

Amore e erotismo con i libri di Allende e Cao

L'estate è la stagione dell'amore anche in libreria con al top, nel 2013, l'erotismo al femminile e tutto italiano. Dopo il caso editoriale 2012 delle "Cinquanta sfumature" (Mondadori) di E.L.James, arriva per Rizzoli la trilogia erotica della friulana Irene Cao. Protagonisti di 'Io ti guardo', 'Io ti sento' e il 10 luglio dell'atteso 'Io ti voglio', sono la restauratrice Elena e lo chef siciliano Leonardo. Ma arrivano anche le più belle pagine su 'Amore' (Feltrinelli) di Isabel Allende.

fonte: ANSA

sabato 29 giugno 2013

Il segreto dietro un caso editoriale

Anni fa ero in Scozia a lavorare su un film anglo-americano, passando ore in macchina fra la sala di montaggio e il set, e fra i laghi e le montagne, si è presentata la scintilla di un'idea. Sono sempre stata interessata alla scrittura e tengo taccuini di idee da quando ero una ragazzina, ma quell'idea non voleva rimanere solo nel taccuino e, col tempo, è diventata il cuore del mio romanzo, "Il dono del buio". La scintilla era questa: che cosa succede quando un poliziotto e un criminale sono costretti a lavorare insieme e devono indagare sullo stesso caso? E dov'è la linea d'ombra della moralità che ci dice quello che possiamo e non possiamo fare se vogliamo rimanere nei limiti della legalità?

Il punto di partenza del libro sono stati sicuramente i personaggi: volevo creare un mondo dove tutti avessero un punto debole particolare, qualcosa che li rendesse vulnerabili, che fosse la famiglia o un passato turbolento o magari un segreto mai confessato.

Questi personaggi, e i loro segreti, diventano parte della trama tessuta dall'assassino. La storia è narrata come un mosaico che, pezzo per pezzo, porterà alla verità.

Mi piacerebbe poter dire che la creazione della storia è stata ragionata a tavolino, ma in realtà sia i personaggi sia le vicende sia il luogo in cui si svolgono (Seattle, negli Stati Uniti) si sono sviluppati con naturalezza e spontaneità. Per esempio, all'inizio il libro era ambientato fra Londra e la Scozia, ma mi sono resa conto immediatamente che, per qualche ragione, l'alchimia di questi due luoghi - per altro meravigliosi - non funzionava. Seattle era una città che conoscevo e adoravo, circondata dal mare e dalle Montagne Rocciose, e, con l'ignoranza di chi fa le cose per la prima volta, ho deciso di prendere la mia storia e trasportarla al di là dell'Atlantico. Forse è stata la miglior decisione che abbia mai preso perché Seattle, con la sua luce argentata e il verde sfolgorante dei boschi, con le montagne innevate in lontananza e i traghetti che vanno da un'isola all'altra, è diventata un altro personaggio e ha definito e dato forma alla storia in ogni modo possibile e immaginabile...

fonte & read more V.M. Giambanco Il Libraio.it

domenica 23 giugno 2013

"Questa nostra terra" di E. Caldwell

Tra gli autori americani più interessati ai temi sociali, portavoce dei diritti degli emarginati e delle minoranze, Erskine Caldwell (1903-1987) torna in questo romanzo a uno dei suoi temi preferiti - il contrasto tra la campagna e la città - che diventa l'emblema dello scontro tra il bene e il male.

Qui è il contadino rinnegato Chism Crockett che con la sua famiglia abbandona la terra all'inseguimento di chimerici sogni di una vita migliore. Le coscienze primitive dei personaggi, strappate al loro ambiente naturale, diventano facile preda delle tentazioni e delle corruzioni della metropoli e si avviano inesorabilmente verso il dramma e la catastrofe.

Dopo "Piccolo campo" e "La via del tabacco", "Questa nostra terra" è un altro suo romanzo vigoroso e carico di pathos, vivo per l'universalità dei valori che lo sorreggono.

venerdì 21 giugno 2013

Oh estate...


Oh estate
abbondante,
carro
di mele
mature,
bocca
di fragola
in mezzo al verde,
labbra
di susina selvatica,
strade
di morbida polvere
sopra
la polvere,
mezzogiorno,
tamburo
di rame rosso,
e a sera
riposa
il fuoco,
la brezza
fa ballare
il trifoglio,entra
nell'officina deserta;
sale
una stella
fresca
verso il cielo
cupo,
crepita
senza bruciare
la notte
dell'estate.

P. Neruda

domenica 9 giugno 2013

"I giorni del dolore - La notte della ragione" di N. Amato

"I giorni del dolore - La notte della ragione" è un libro che rievoca gli anni dell'emergenza causata dal terrorismo politico, la drammatica situazione nelle carceri e l'applicazione dell'articolo 90 dell'ordinamento penitenziario. Ricorda poi la dissociazione politica dalla lotta armata, il superamento dell'emergenza e la costruzione del "carcere della speranza". Parla quindi delle stragi di mafia, a partire da quelle di Capaci e via d'Amelio, del loro devastante impatto sul sistema giudiziario e penitenziario, della nuova più drammatica emergenza e del regime del carcere duro, il famoso 41 bis, per i detenuti di mafia. Si occupa infine, sulla base di documenti faticosamente rinvenuti alla luce e di decisive testimonianze, della cosiddetta trattativa fra settori deviati dello Stato e mafia, delle misteriose ragioni che portarono alla sostituzione dello stesso autore - Nicolò Amato - dalla direzione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del conseguente ammorbidimento della politica penitenziaria nei confronti della criminalità organizzata, con la revoca di molti dei precedenti decreti 41 bis.

Dopo aver letto per almeno 4 o 5 volte "Cose di Cosa nostra" di Marcelle Padovani con le interviste a Giovanni Falcone, non potevo non leggere questa nuova pagina relativa alle stragi di mafia e il carcere duro, contributo fondamentale all'informazione - troppo spesso fuorviata - sul fenomeno della criminalità organizzata e l'emergenza mafia.

Riporto qui di seguito alcuni passaggi della prefazione a firma di Massimo Bordin: "La mafia è un fenomeno criminale con una storia plurisecolare e ha accompagnato la storia politica italiana dall'Unità ai nostri giorni. Da emergenza locale a emergenza nazionale attraverso continue modifiche legislative volte a combatterla. Il legislatore non sempre è riuscito a restare all'interno di una logica da Stato di diritto, e ciò non solo durante il fascismo ma anche prima e dopo di esso... Questa tensione fra difesa della legalità ed esercizio delle garanzie della nostra Repubblica l'ha vissuta all'epoca del terrorismo. Nicolò Amato ha attraversato quel periodo, nella sua fase più cruenta, sui banchi della pubblica accusa in importanti processi conclusi con pesanti condanne... E guai a chi si trova in mezzo".

martedì 4 giugno 2013

Grandi nomi al Trentino Book Festival 2013

Promuovere la cultura per "decostruire l'indifferenza". Con questo manifesto il Trentino Book Festival 2013 si è presentato oggi presso la sala stampa della Provincia Autonoma di Trento. E con dei protagonisti come Marco Travaglio, Corrado Augias, Boris Pahor e Antonella Boralevi (per il programma www.trentinobookfestival.it) questo percorso che la kermesse letteraria ha deciso di affrontare fornirà certo molte opportunità a chi vi parteciperà (sono stati 5 mila alla prima edizione, diecimila l'anno scorso).

Non solo però libri e autori, come è nella tradizione del TBF, ma una rilettura della cultura a 360° con prime nazionali (tra cui Mobydick – La ballata della balena bianca), reading di alta caratura (nel caso di un Leopardi patriottico rivisitato da Corrado Augias), spettacoli per ogni fascia d'età e degustazioni con vino e birra affiancati ad un'antologia internazionale. «Un invito alla gente - ha commentato il presidente della Provincia Alberto Pacher - a darsi del tempo, che spesso e volentieri viene invece maltrattato. Leggere un buon libro vuol dire essere capaci di dedicarsi a se stessi e anche pensare al proprio nutrimento. Così come va sottolineata la strada intrapresa dal Festival nel puntare sulle realtà locali, sul volontariato, sugli sponsor privati».

Il Trentino Book Festival nel corso di questi tre anni ha visto il coinvolgimento di molti privati (che oggi coprono già il 50%) oltre alla presenza attiva di tutte le associazioni presenti sul territorio di Caldonazzo. Un buon segnale che conforta il direttore artistico e ideatore della manifestazione Pino Loperfido: «In un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo - ha spiegato - sapere però che la domanda di cultura non è mai in calo crea ottimismo. Certo, è vero che l'Italia è in coda, in Europa, in quanto a numero di lettori. Però il Trentino batte tutti sul territorio nazionale. E soprattutto per quanto riguarda il libro, che poi è la madre della cultura, il fatto che in Trentino ci siano migliaia di iscritti al sistema bibliotecario (137mila) e milioni di prestiti l'anno, come ci ha ricordato proprio il presidente Pacher, è un sostegno in più a chi, come noi, decide di mettere in piedi questo genere di iniziative».

Conferme dell'importanza del Trentino Book Festival all'interno dello scenario culturale locale arrivano poi dagli apprezzamenti del sindaco di Caldonazzo, Giorgio Schmidt («un investimento concreto sul territorio, che vale la pena di fare»), dell'Apt Valsugana Lagorai con Luca D'Angelo («l'evento che lancia la stagione estiva, fatta non solo di turismo balneare ma anche culturale»), dalla Cassa Rurale di Caldonazzo e main sponsor con Patrizia Montermini («una kermesse che stimola le associazioni locali e nella quale riponiamo molta fiducia»), l'associazione Editori Trentini con Friederiche Oursin («una manifestazione che è un lustro per il Trentino e gli editori locali») e la Comunità di Valle con Walter Moser («il festival dimostra come il Trentino, per quanto riguarda la lettura, sia distante dalle statistiche nazionali»). Appuntamento quindi a Caldonazzo, da venerdì 14 a domenica 16 giugno.

fonte: Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento