lunedì 27 agosto 2012

Brivido


Sguardi, carezze, sospiri.

Stelle di serenità.

Languidi momenti eccitanti e rilassanti.

E’ un’altalena, un dondolio di sentimenti, una brezza leggera.

Raggiungi il punto più alto poi ti accompagno verso terra, verso il riposo.

Il mondo sembra un cucciolo, morbido e affettuoso.

Un brivido, una carezza lungo la schiena che s’inarca.

La pelle s’increspa.

Un soffuso piacere da respirare a pieni polmoni.


by Tempo di vivere

sabato 25 agosto 2012

Ultime letture estive

L'estate sta pian piano volgendo al termine. Ed anche se il gran caldo ha fatto sorridere più di una volta gli italiani per via dei nomi riconducibili alla letteratura classica assegnati alle perturbazioni africane che hanno investito a più riprese il nostro Paese, sono ancora in pochi quelli che si dichiarano pronti a tornare in ufficio e in città. O a scuola.

Eppure settembre è dietro l'angolo. A farla da padrone, nella prima decade, sarà come sempre il Festival della Letteratura di Mantova, in programma quest'anno da mercoledì 5 a domenica 9 settembre (info Festivaletteratura). Molti gli ospiti, i nomi illustri - italiani e stranieri -, tanti gli eventi messi in campo per i cinque giorni della manifestazione fiore all'occhiello non solo della città dei Gonzaga ma anche - assieme al Salone del Libro di Torino ed a Pordenonelegge - di tutto il nord Italia.

Il calendario avvisa che mancano però ancora sei giorni per chiudere definitivamente con agosto. E prima di voltare pagina (del calendario, ovvio), rimane del tempo per dedicarsi alle letture estive. Chi non l'ha ancora fatto, può approfittarne per avvicinarsi alle cinquanta sfumature di grigio, rosso, nero eccetera, il fenomeno commerciale che ha segnato l'estate 2012 ma che - a quanto pare - ha soddisfatto più le attese delle lettrici americane che di quelle italiane. D'altra parte si sa: buon caldo sangue mediterraneo non mente. E le avventure erotiche della protagonista sembra non abbiano scalfito più di tanto le fantasie sessuali delle donne del Bel Paese.

Quindi, sfumature a parte, quali potrebbero essere le letture cui dedicarsi nei prossimi sei giorni?

A voi la risposta...

venerdì 24 agosto 2012

giovedì 23 agosto 2012

Tra le rocce e il cielo

Da Carmine Abate a Italo Zandonella Callegher, passando da Spiro Dalla Porta Xydias e Roberto Mantovani, Alberto Folgheraiter e Tona Sironi. Sono questi gli scrittori che si racconteranno durante il festival "Tra le rocce e il cielo 2012", che si svolgerà in Vallarsa dal 30 agosto al 2 settembre.

Il Festival - nato nel 2009 come festival degli scrittori di montagna all'ombra delle Piccoli Dolomiti -è diventato grande, ma non abbandona le sue origini. Per questo durante la manifestazione saranno numerosi gli incontri con gli scrittori e le presentazioni di libri.

Nella giornata di apertura della manifestazione dedicata all'Arte della montagna, il 30 agosto, ci sarà l'incontro "Gjuha e Zemeres, la lingua del cuore" e Carmine Abate dialogherà con Pino Loperfido alle ore 18.30 all'Hotel Genzianella.

info @ Tra le rocce e il cielo

mercoledì 22 agosto 2012

A Cattolica il tramonto è Giallo!

A Cattolica il tramonto si tinge di giallo. Due serate di incontri, lettura e commenti sorseggiando un aperitivo: venerdì 24 agosto alle ore 19 presso l'Hotel Murex Il Rosa e il Nero, un incontro con Andrea G. Pinketts inviato speciale della trasmissione Mistero che in anteprima assoluta presenterà il suo nuovo lavoro - in libreria da novembre - e racconterà gli episodi più sconcertanti vissuti come inviato; sabato 25 agosto alle ore 19 in piazza del Tramonto sulla nuova Darsena, reading dei racconti finalisti del XXXIX Premio Gran Giallo città di Cattolica a cura degli attori della Compagnia I Servi dell'arte; seguirà la premiazione del racconto vincitore e la lettura a cura di Marinella Manicardi.

Gli incontri - curati da Simonetta Salvetti - saranno condotti da Anna Maria Sanchi, Assessore alla cultura del Comune di Cattolica e da Franco Forte, direttore della collana Il giallo mondadori: durante le serate due operatori di Canale Cultura, sotto la guida di Franco Forte, effettueranno riprese e interviste con gli autori, la giuria del Premio e con il sindaco di Cattolica per promuovere l'evento e trarre ulteriori spunti sulla vita culturale di Cattolica. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

In caso di maltempo la manifestazione si terrà presso il Teatro della Regina (Sala delle Sirene) – Piazza della Repubblica, 1

Per informazioni
Simonetta Salvetti
Ufficio Cinema-Teatro
Comune di Cattolica
0541-966778

martedì 21 agosto 2012

Scrittori sommersi: patrimonio comune

Non esiste solo un’economia, ma anche una letteratura sommersa. C’è un’Italia che scrive a ritmo serrato, che produce un mare di letteratura inedita e destinata all’inedito, non meno significativa, quale indice della mentalità e del sentire generale, del mare di carta stampata. La differenza tra un testo rifiutato e uno pubblicato, anche con successo, non è sempre evidente e talora anzi sembrerebbe più logico che ai due testi accadesse il contrario.

Non esiste solo un’economia, ma anche una letteratura sommersa. Vale anche per l’Italia - ma pure per altri Paesi - la vecchia barzelletta absburgica sui praghesi, dei quali si diceva che fossero tutti scrittori, tanto che, incontrandone casualmente uno in treno, gli si chiedeva, dopo le presentazioni: «Ah, Lei è di Praga, che romanzo ha scritto?». C’è un’Italia che scrive a ritmo serrato, che produce un mare di letteratura inedita e destinata all’inedito, non meno significativa, quale indice della mentalità e del sentire generale, del mare di carta stampata.

Non sono un editore e non lavoro per alcuna casa editrice, ma ricevo ogni giorno, eccetto il sabato e la domenica, quattro o cinque dattiloscritti di persone sconosciute, che mi si chiede di leggere, valutare e promuovere; circa quindici-venti la settimana, settanta al mese, ottocento all’anno. Rispondo a tutti - perché credo che ogni interlocutore meriti rispetto e attenzione - cercando di spiegare come sia impossibile per chiunque, anche se ricevesse ogni giorno le opere di Balzac o Dickens, leggere settanta libri al mese, nel tempo cosiddetto libero che rimane dopo aver svolto il proprio lavoro. Ogni lettura inevitabilmente negata mette un po’ a disagio, perché il rifiuto si dirige a qualcuno che, indipendentemente dalla qualità di ciò che può aver scritto, parte in condizioni di sfavore, isolato da quei contatti e rapporti che hanno aiutato molti di noi più fortunati...

fonte Claudio Magris & read more @ Il Corriere della Sera online

Libri per l'infanzia: più attenzione dai mass media please

L’editoria per ragazzi è il settore in cui si sperimenta, si rischia e si innova maggiormente: i mass media dovrebbero parlarne di più. Ad affermarlo è Chiara Carminati, autrice di numerosi libri di poesia e prosa per l’infanzia, che ha vinto quest’anno il Premio Andersen come miglior scrittrice. L’autrice ci parla del suo lavoro e ci spiega cosa significhi scrivere e fare poesia per i bambini.


Quali sono state le sue sensazioni nel vedersi assegnare il Premio Andersen 2012 come miglior autrice? Se l’aspettava o è stata un’emozione inattesa?

È stata davvero una sorpresa e un importante motivo di orgoglio: è un premio prestigioso, per la storia della rivista e delle persone che l'hanno creato. Ma devo dire che il Premio Andersen rappresenta per me anche un grande riconoscimento da condividere: non solo con gli editori e gli illustratori che mi hanno permesso di fare dei bei libri, ma anche con tutte le scuole e le biblioteche che in questi anni hanno ospitato i miei incontri con i bambini e la poesia.

Perché ha scelto di scrivere per l’infanzia?

L'attività di scrittura è nata dalla lettura. Quando ho cominciato a scrivere, già da alcuni anni conducevo laboratori di poesia nelle scuole e nelle biblioteche. Erano laboratori rivolti ai bambini, dove si giocava con la lettura ad alta voce di poesie di autori italiani e stranieri. Da questa familiarità con i bambini, da questa frequenza quotidiana e divertita, sono nate le prime poesie. Era ovvio che fossero rivolte a loro, perché erano in quel momento i miei interlocutori principali in terra di poesia. Ed erano interlocutori curiosi, interessati e interessanti...

fonte & read more at @ Libreriamo

lunedì 20 agosto 2012

Corpo di donna

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu appari al mondo nell'atto dell'offerta.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Fui deserto come un tunnel. Da me fuggirono gli uccelli,
e in me la notte forzava la sua invasione poderosa.
Per sopravvivere ti forgiai come un'arma,
come freccia nel mio arco, pietra nella mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah, le coppe del seno! Ah, gli occhi dell'assenza!
Ah, le rose del pube! Ah, la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mia strada indecisa!
Oscuri alvei da cui nasce l'eterna sete,
e la fatica nasce, e l'infinito dolore.



Pablo Neruda

giovedì 16 agosto 2012

La fine migliore dei cari, vecchi libri...

Ci sono libri e libri. E su questo non piove. Ma ci sono anche quei libri che hanno decretato (o meno) la nostra crescita, che hanno segnato la nostra formazione e che, come ricompensa, nel migliore dei casi hanno ricevuto il benservito e sono stati lasciati a se stessi, abbandonati in qualche scatolone in soffitta. O, al limite, sono finiti su una bancarella dell'usato. La sorte peggiore è sicuramente toccata a quelli che - sigh - invece sono stati gettati nella spazzatura o che sono diventati combustibile per il camino. Ma non voglio nemmeno pensarci.

Sto parlando dei cari, vecchi, consumati libri di scuola, quelli che hanno sofferto assieme a noi durante i lunghi pomeriggi invernali, sfogliati frettolosamente poco prima di un'interrogazione, scribacchiati in ogni angolo, pieni di "orecchie" e - diciamocela tutta - tenuti poco bene, come se fossero stati il nostro personale woodoo contro quel professore che tanto ci faceva patire. Sì, sto parlando di quei libri che - volenti o nolenti - ci hanno accompagnato durante gli anni della scuola, soprattutto quella superiore, pesando sulle spalle (e sullo stomaco, nel caso di materie indigeste), fino all'ultimo giorno. Quello dell'esame.

Non so voi quale destino abbiate riservato ai vostri compagni di banco, di cartella e di interrogazioni; io - ai miei - credo d'aver donato la fine migliore. Se non a tutti, di sicuro ad alcuni in particolare. Sono finiti, certo, in soffitta, in uno scatolone che ogni anno si riempie sempre più di polvere; ma alcuni - quattro - li tengo ancora sulla libreria, assieme a tutti gli altri tomi di saggistica.

Si tratta di libri cui sono legata in modo particolare, per due motivi precisi e diversi: i primi due sono i miei vecchi testi di italiano - "Società, arte e letteratura dell'Ottocento e del Novecento", il titolo - che consulto volentieri anche oggi per cercare spunti di lettura, trame di libri, tracce di poesia classica. Gli altri due sono invece i più logori, quelli sui quali ci ho passato più ore in assoluto: "La storia dell'arte nel corso dei secoli", due volumi praticamente distrutti, tenuti assieme con chili di nastro adesivo, ma per me preziosissimi non solo per il contenuto - un viaggio nella storia dell'arte, appunto, nel corso dei secoli passati - ma anche e soprattutto per le annotazioni che, tanto io quanto le mie compagne di classe, facevamo in ogni angolo libero.

Anche solo sfogliare queste pagine per me equivale ad un tuffo negli anni dell'adolescenza, ad un ritorno sui banchi, tra le risate, le preoccupazioni, i timori, le rabbie di quel periodo. Un bel viaggio nel passato che, grazie a quei testi scolastici, posso tornare a fare ogni volta che voglio. E loro, i miei cari, vecchi libri di scuola, non mi deludono mai. Anzi, tornano ogni volta non solo a farmi sorridere, magari con una punta di nostalgia, ma sorpattutto a regalarmi informazioni, notizie, spunti di lettura, curiosità, cultura. Il sapere.

mercoledì 15 agosto 2012

Una curiosa circostanza... e nacque la civiltà


"Mi ha sempre affascinato immaginare quella curiosa circostanza in cui i nostri antenati, poco più che diversi dagli animali, grazie a un linguaggio appena nato che permetteva loro di comunicare, iniziarono, nelle caverne, intorno al fuoco, durante notti piene di pericoli - fulmini, tuoni, fiere ringhianti -, a inventare storie e a raccontarsele. Quello fu un momento cruciale del nostro destino, in quanto, in quella cerchia di esseri primitivi meravigliati dalla voce e dalla fantasia di chi stava loro raccontando, ebbe inizio la civiltà, quel lungo percorso che poco a poco ci avrebbe reso umani e ci avrebbe portati a inventare un individuo sovrano, e a staccarlo dalla tribù, a inventare la scienza, le arti, il diritto, la libertà, a indagare i misteri della natura, del corpo umano, dello spazio e a viaggiare verso le stelle..."

 
tratto dal discorso pronunciato da Mario Vargas Llosa alla cerimonia di premiazione del Nobel per la Letteratura a lui assegnato, il 7 novembre 2010


Una pioniera del piacere in un paese puritano

Ci sono libri che ti cambiano la vita. Questa è l’idea alla base del film Julia&Julia di Nora Ephron, recentemente scomparsa, con Meryl Streep. Il libro che ha cambiato la vita alle due Julia protagoniste del film è un libro di cucina, scritto da Julia Child (1912-2004) di cui oggi (15/08/2012) ricorre il centenario della nascita. E Google festeggia questo compleanno con un simpatico Doodle.

La Child fu cuoca, scrittrice e personaggio televisivo statunitense. Autrice di libri di cucina, veri e propri cult e scrigni preziosi di informazioni, nel 1961 pubblicò assieme a due colleghe gourmand francesi il suo ricettario più conosciuto, Mastering the Art of French Cooking, scritto sulla base della sua esperienza di vita a Parigi dove abitò seguendo il marito, Paul Child, funzionario di un ente governativo statunitense. Il libro fu un successo tale che fu insignita della Presidential Medal of Freedom.

Il suo non fu certo il primo programma culinario della tv statunitense, ma senza dubbio il più seguito, con repliche che andarono avanti per dieci anni. Julia Child fece infatti conoscere la cucina francese e le relative tecniche culinarie al pubblico statunitense attraverso The French Chef , la trasmissione andata in onda dal 1963, in cui presentava ricette che utilizzavano ingredienti complicati, cucinati in modo quantomeno stravagante; nelle sue presentazioni culinarie cambiava il tono della voce rivolgendosi direttamente e in modo buffo al cibo, con esiti comici ma nel consapevole tentativo di tenere desta l'attenzione dell'audience.

Il suo biografo, Noël Riley Fitch, la definì "una pioniera del piacere in un paese puritano".

lunedì 13 agosto 2012

Scrivo ergo guadagno

James Patterson batte tutti. A lui, secondo Forbes, va la corona di scrittore più ricco in circolazione. In base ai conti fatti dal magazine economico americano, l’autore dei casi di Alex Cross avrebbe guadagnato nell’anno appena trascorso intorno ai 94 milioni di dollari.

Non c’è da stupirsi di questo risultato; del resto Patterson sforna praticamente un libro al mese, ognuno dei quali diventa immediatamente campione di vendite. Al secondo posto troviamo Stephen King, che ha incassato 39 milioni di dollari anche grazie a 22/11/63, il suo ultimo romanzo sull’assassinio di JFK, seguito da Janet Evanovich (33 milioni), l’autrice della serie di Stephanie Plum, e dal maestro del legal thriller John Grisham, con 26 milioni.

Insomma un podio fatto dai soliti grossi nomi. Nella lista c’è un esordiente del club dei grandi, George R.R. Martin, che ha racimolato circa 15 milioni di dollari a seguito dell’adattamento tv delle sue Cronache del ghiaccio e del fuoco.Nella lista il gentil sesso è rappresentato anche da Nora Roberts, Danielle Steel, Suzanne Collins e J.K. Rowling.

Sempre secondo Forbes il prossimo anno la corona andrà senza dubbio a un grosso nome che è assente in questa classifica. Stiamo parlando di E.L James, fenomeno che ha venduto 20 milioni di copie in soli quattro mesi con le sue ormai strafamose “sfumature” erotiche e che recentemente è diventata la più venduta autrice degli ultimi dieci anni (su Amazon). Il magazine americano ha infatti calcolato che i romanzi della scrittrice inglese sono riusciti a generare fino a 1,3 milioni di euro alla settimana, all’apice del successo, senza contare i 5 milioni di dollari ricevuti dalla Universal Pictures e Focus Films per avere i diritti.

Ecco la lista completa degli autori più ricchi del mondo:

James Patterson: $ 94 milioni
Stephen King: $39 milioni
Janet Evanovich: $33 milioni
John Grisham: $26 milioni
Jeff Kinney, $25 milioni
Bill O'Reilly: $24 milioni
Nora Roberts: $23 milioni
Danielle Steel: $23 milioni
Suzanne Collins: $20 milioni
Dean Koontz: $19 milioni
JK Rowling: $17 milioni
George RR Martin: $15 milioni
Stephenie Meyer: $14 milioni
Ken Follett: $14 milioni
Rick Riordan: $13 milioni

fonte: Andrea Bressa @ Panorama.it

domenica 12 agosto 2012

Demoni e meraviglie

Demoni e meraviglie

Venti e maree

Lontano di già si è ritirato il mare

E tu

Come alga dolcemente accarezzata dal vento

Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando

Demoni e meraviglie

Venti e maree

Lontano di già si è ritirato il mare

Ma nei tuoi occhi socchiusi

Due piccole onde son rimaste

Demoni e meraviglie

Venti e maree

Due piccole onde per annegarmi.


di Jacques Prévert


sabato 11 agosto 2012

Tre volte all'alba

... si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima...

"Tre volte all'alba" di Alessandro Baricco raccontano una storia verosimile che, tuttavia, non potrebbe mai accadere nella realtà. Raccontano infatti di due personaggi che si incontrano per tre volte, ma ogni volta è l'unica, e la prima, e l'ultima. Lo possono fare perché abitano un Tempo anomalo che inutilmente si cercherebbe nell'esperienza quotidiana. Lo allestiscono le narrazioni, di tanto in tanto, e questo è uno dei loro privilegi.


Dopo poco mesi dall’uscita del romanzo “Mr Gwyn”, Baricco esce con un nuovo libro che, nel suo precedente romanzo, già era menzionato. Lo scrittore ci narra tre storie vissute nella luce appena spuntata dell’alba, ogni racconto vede protagonisti due sconosciuti, che si incontrano per caso e si aprono all’altro rivelandosi, parlando di se stessi e lasciandosi accogliere nell’anima del loro interlocutore, tutti personaggi che hanno un passato importante alle spalle dal quale hanno dovuto prendere le distanze per ricominciare.
Tutte tre le storie non solo hanno in comune l’alba, ma iniziano sempre nella hall di un albergo e, nonostante siano vicende staccate tra loro, in alcuni punti si sfiorano leggermente dando vita a un filo invisibile che le lega.

Alessandro Baricco è tra gli scrittori italiani più abili ed amanti ed in “Tre volte all’alba” dimostra ancora una volta di aver pubblicato - dietro ad una scrittura ermetica che forse non sempre viene capita ed apprezzata - un’idea originale e ben gestita. Nonostante ciò, resta dell'amarezza: il suo talento ancora una volta ha dovuto cedere il passo al bisogno di scrivere, qualsiasi cosa, al pubblicare, qualsiasi cosa... I suoi fans si aspettavano - però - qualcosa in più.

giovedì 9 agosto 2012

Carroll e le foto di nudo di Alice nel Paese delle Meraviglie

Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson (1832 – 1898), è stato uno scrittore, matematico, fotografo e logico britannico. È celebre soprattutto per i due romanzi Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, opere che sono state apprezzate da una straordinaria varietà di lettori, dai bambini a grandi scienziati e pensatori

Forse non tutti sanno però che, nel 1856, Dodgson iniziò a interessarsi alla neonata arte della fotografia, che si rivelò strumento ideale per esprimere la sua filosofia centrata sull'idea della divinità di ciò che egli chiamava "bellezza": uno stato di grazia, di perfezione morale, estetica e fisica.
Dodgson trovava questa bellezza nel teatro, nella poesia, nelle formule matematiche e soprattutto nella figura umana. In seguito, giunse a identificare questa idea di bellezza con il recupero dell'innocenza perduta dell'Eden.
Dal saggio Lewis Carroll, Photographer di Roger Taylor, che contiene tutte le foto di Dodgson ancora in nostro possesso, risulta che oltre la metà dei suoi lavori erano ritratti di bambine. La maggior parte delle ragazze ritratte scrivevano il proprio nome in un angolo della stampa, per cui i loro nomi sono quasi tutti noti. La sua modella preferita era Alexandra Kitchin ("Xie"); Dodgson la ritrasse circa cinquanta volte fra i 5 e i 16 anni.

Il fatto che Dodgson fotografasse o disegnasse ragazzine nude ha contribuito alla tesi che fosse un pedofilo; si pensa che Dodgson abbia distrutto, o restituito alle famiglie, le fotografie di nudo. Almeno sei stampe son tuttavia sopravvissute e quattro di esse sono state date alle stampe. Uno degli obiettivi evidenti della fotografia di Dodgson è quello di liberarsi del pesante fardello della simbologia vittoriana, ritraendo le sue giovani modelle più come fate, libere creature dei boschi, che come beneducate damigelle della buona società inglese.
La passione di Dodgson per le ragazze e le bambine (e in particolare per Alice Liddell), la sua collezione di foto di bambine di Oscar Rejlander, le foto che lo stesso Dodgson scattò e altri elementi della sua biografia hanno da lungo tempo portato alla nascita di teorie sulla sua presunta pedofilia, sebbene pochissimi siano arrivati a suggerire che Dodgson abbia mai oltrepassato i confini dell'amore platonico per le sue giovani amiche.

Dodgson utilizzò la fotografia anche per introdursi nei circoli sociali più esclusivi. Smise improvvisamente di fotografare nel 1880, dopo 24 anni di attività e oltre 3000 foto. Meno di un terzo di queste immagini sono sopravvissute; alcune sono state deliberatamente distrutte dallo stesso autore. È andato perduto anche il diario in cui Dodgson annotava minuziosamente le condizioni in cui aveva realizzato ciascuno scatto.

Dimenticato dal 1920 al 1960 a causa dell'avvento del modernismo, Carroll/Dodgson viene oggi considerato uno dei più grandi fotografi dell'epoca vittoriana, e certamente uno di quelli che ha maggiormente influito sulla fotografia artistica moderna.

fonte: Wikipedia

L'anima per rimanere in contatto col mondo

La tecnologia. Questa bastarda. Sembra voglia renderci la vita più semplice, più facile, più alla portata di tutti. Eppure.

Eppure poco può l'invenzione, l'aggeggio elettronico, l'ultimo giocattolo lanciato sul mercato, se dietro non c'è l'anima di chi lo usa.

Un esempio lampante? Il telefono cellulare. Creato per mantenere in contatto ogni essere umano con chiunque, ovunque, comunque...
Inizialmente dovevano essere solo telefonate, scambi di informazioni, battute, commenti, emozioni. Poi si sono aggiunti gli sms. E da lì al mms - ossia l'invio anche di immagini, oltre che di short messages - il passo è stato breve. Per terminare (al momento) con la rincorsa al web, anche dal cellulare: connessioni internet, mail, social net, ecc...

Il tutto - sempre e comunque - con un unico scopo: rimanere in contatto con il mondo intero.

E allora perché - a fronte dei "miracoli" della tecnologia - ci si sente ancora dire: "... è tanto che non ti sento... come stai?... mi manchi... che fine hai fatto?". Evitate di cercare sciocche scuse. Siate sinceri. La mia risposta? "Non mi sono mai mosso di qui, il telefono è acceso. Se davvero avessi avuto desiderio di sapere come sto perché non hai chiamato?".

Riflettete gente. Riflettete. Non siate vuoti. Usate l'anima per rimanere in contatto col mondo: la tecnologia è solo un mezzo. A voi (noi) la scelta di come usarla.

by Ragno

Sherlock Holmes: dalla mattanza delle foche agli omicidi... il passo fu davvero breve

Domenica 4 aprile 1880, un ventenne studente di medicina imbarcato sulla baleniera inglese “Speranza” cade per l’ennesima volta nelle ghiacciate acque dell’Artico. Una volta ripescato, sul suo diario scrive: “Sono caduto nel Mar Glaciale Artico per tre volte oggi, ma per fortuna qualcuno è sempre stato vicino per tirarmi fuori”. Il ragazzo si chiamava Arthur Conan Doyle, e il quaderno manoscritto su cui annotò l’incidente sarà presto pubblicato dalla British Library (ancora non si conosce la data esatta) in formato fac-simile, per non perdere il fascino della calligrafia e delle illustrazioni originali dell’autore.

Il padre di Sherlock Holmes annotò su quel quaderno tutta la sua esperienza di viaggio come medico di bordo. Si imbarcò sulla baleniera a soli vent’anni, lasciando alle spalle gli studi di medicina. Descrisse il quotidiano lavoro di assistenza ai marinai feriti e brutali scene di caccia che lo impressionarono molto, come nel resoconto del massacro delle foche. Scriveva così il 3 aprile 1880: “è davvero un lavoro sanguinario far schizzare fuori il cervello di quelle povere creature mentre ti fissano con i loro occhioni scuri”.

Tra i racconti c’è anche quello del suo ventunesimo compleanno, festeggiato a circa 100 miglia dal Polo Nord. Si tratta di un testo interessante, un feticcio da appassionati e curiosi che amano vedere come i grandi autori muovevano i primi passi. Anche solo per conoscerne il metodo di lavoro...

fonte: Panorama.it

martedì 7 agosto 2012

Quelle letture lasciate a metà

Cosa state leggendo in questi giorni?

Una domanda nella quale capita spesso di imbattersi sui social net, in particolare quelli che trattano di libri, frequentati soprattutto da lettori accaniti.

Sorrido, perché non ho mai risposto. La mia risposta infatti non può che essere, sempre e comunque: "Leggo, e tanto basta!".

Questa volta invece rispondo. E non perché abbia smesso di leggere - quello mai - ma bensì perché i libri che negli ultimi giorni mi sono capitati tra le mani sono quelli che da tanto, troppo, tempo erano fermi sul mio comodino, in stand by, letti e lasciati a metà, in attesa di venire finiti.

Ebbene, l'ho fatto: ne ho terminati un paio. E sono soddisfatta. Di averli finiti.

"Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters non mi ha deluso... Anzi. Le "chiacchierate" tra i morti del villaggio del Middle West americano, che rivelano i segreti delle loro vite ed attraverso epitaffi smentiscono le parole incise sulle pietre tombali, sono pura poesia, messaggio di autenticità, grandezza e piccolezza umana.

"Il castello dei Pirenei" di Jostein Gaarder invece mi ha lasciato indifferente. Dopo aver apprezzato - e non poco - "Il mondo di Sofia" e "La ragazza delle arance", mi aspettavo qualcosa di più profondo. Questa storia d'amore costruita su scambi di e-mail, viaggi a ritroso nel tempo e nello spazio, tende a dare immagini troppo personali degli elementi spirituali contenuti, distorcendo la visione della vita e delle grandi domande che ognuno di noi si pone.

La pila intanto - finalmente - si abbassa. Ma altro c'è ancora in sospeso. Da terminare. Ecco cosa sto leggendo in questi giorni.


Esiste risposta?


"... cos'è il  mondo? Cos'è una persona? E cos'è questa avventura stellare in cui galleggiamo come perle magiche di coscienza, di psiche, di ragione e di spirito?..."

tratto da "Il castello dei Pirenei" di Jostein Gaarder

lunedì 6 agosto 2012

In profondità d'azzurro bacia la vita

Vorrei aver immerso le mie mani di carne
nei fiori del disco gremiti di api,
nello specchiante cuore di fuoco
della luce della vita, il sole della gioia.
A che servono petali o antere
o aureole? Illusioni, ombre
del cuore del fiore, la fiamma centrale!
Tutto è tuo, giovane viandante;
entra nella sala del banchetto con questa certezza:
non avanzare timoroso come se dubitassi
d'essere il benvenuto - è tua la festa!
E non prendere solo un poco, rifiutandone ancora
con un timido "grazie", quando hai fame.
E' viva la tua anima? Allora che si nutra!
Non lasciarti alle spalle balconi da scalare;
né bianchi seni di latte su cui riposare;
né teste dorate con cui dividere il guanciale;
né coppe di vino quando il vino è dolce;
né estasi del corpo o dell'anima,
tu morirai, certo, ma morirai vivendo
in profondità di azzurro, rapito nell'amplesso,
baciando l'ape regina, la vita!

Edmund Pollard

(fonte: Antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters)

Flashbook: ad ogni bambino il suo libro

Chi l’ha detto che ai bambini si può leggere solo la sera, prima di andare a dormire? Si può leggere sempre, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo!
Se questo è un po' il mantra anche diIn vitro, il nuovo progetto del Centro per il libro e la lettura rivolto ai più piccoli, lo è ancor di più per l’associazione MaMi – Mamme a Milano – che ha organizzato, insieme ai gruppi Facebook Libri e Marmellata e Letteratura per l’infanzia, l’iniziativa Flashbook, una serie di incontri lungo tutto il mese di luglio dedicati alla lettura. Genitori, educatori e animatori sono invitati a leggere a voce alta in luoghi pubblici uno dei tre titoli proposti quotidianamente dall’iniziativa (consultabili sulla pagina Facebook) per diffondere la lettura tra i più piccoli. Si spazia dai fratelli Grimm a Gianni Rodari, da Dr. Seuss a Bruno Munari. Una volta scelto il libro, per diventare volontario è sufficiente compilare un form indicando il titolo e il luogo dove si intende leggere.

Alla fine dell'iniziativa, la lista di libri letti e suggeriti dai «Flashbooker» rimarrà a disposizione in rete. «Di bei libri per bambini ce ne sono tanti - spiega Federica Pizzi di Libri & Marmellata sul suo blog - abbiamo voluto dare una panoramica ampia che comprendesse albi editi dalle migliori case editrici del settore, libri scritti ed illustrati da autori bravi e significativi oltre che da molte "penne e matite" storiche. Una vista da tenere come riferimento anche per letture future».
Tutti i titoli, divisi per argomento e tematica, sono disponibili qui per permettere a genitori e bambini di prendere spunto per qualche ora di lettura spensierata. D'altronde non ci sono dubbi sul seguito visto che l'iniziativa è già riuscita a coinvolgere centinaia di persone. Provare per credere: la pagina Facebook dell’iniziativa è invasa dalle foto degli incontri che si sono tenuti.

fonte: Giornale della libreria

domenica 5 agosto 2012

Marilyn: il mito tra le righe

A 50 anni dalla morte di Norma Jane Baker, vero nome di Marilyn Monroe, è un'esplosione di libri per celebrare il mito. Alcuni fra i volumi più preziosi sono usciti con grande anticipo, e adesso sono diventati film e restano imperdibili insieme ad altre interessanti nuove pubblicazioni e ristampe.

In Fragments, pubblicato nel 2010 da Feltrinelli, con la prefazione di Antonio Tabucchi, ecco l'inedita Monroe autrice, fra il 1943 e il 1962, di poesie, lettere e appunti che mostrano il suo amore per la letteratura e la scrittura.
Anche i diari originali La mia settimana con Marilyn di Colin Clark - il giovane che rimase accanto alla Monroe durante i sette giorni di pausa dal set del film Il principe e la ballerina di e con Laurence Olivier - usciti recentemente per Mondadori, hanno ispirato un film; Clark riuscì a conquistare la fiducia dell'attrice che condivise con lui le più intime confidenze, e che ora ha scritto questo libro come un'intensa lettera d'amore.
E ancora: Marilyn racconta l'infanzia negata, le prime esperienze sessuali, il matrimonio con Joe DiMaggio, in una lunga confessione a Ben Hecht, uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood, in La mia storia, l'autobiografia uscita per la prima volta in italiano per Donzelli nel 2010, con 47 foto esclusive dall'archivio di Milton H.Greene e la prefazione del figlio del fotografo, Joshua Greene.
I segreti della psiche dell'attrice e il suo rapporto con gli uomini vengono esplorati anche da un grande scrittore come Norman Mailer nella biografia Marilyn (Dalai), corredata dalle foto della diva scattate in tempi diversi dai più grandi fotografi del mondo.
Nella fiction la Monroe entra con il noir Il diario segreto di Marilyn (Rizzoli) di J.I.Baker, dove troviamo il vice coroner Ben Fitzgerald indagare, con l'aiuto del diario della star, sulla sua misteriosa morte.
Gli ultimi giorni di Marilyn Monroe (Rizzoli) vengono ricostruiti anche dal giornalista Keith Badman in un libro che fa luce sulle relazioni pericolose con la famiglia Kennedy, con Frank Sinatra e Joe DiMaggio.
Fra i titoli sulla sua vita anche Marilyn. Vivere e morire d'amore (Oscar Mondadori) di Alfonso Signorini. Infine I film di Marilyn Monroe, che sono stati raccolti da Gremese in un libro a cura di Michael Conway, Mark Ricci ed Enrico Magrelli e tra i memoir fotografici ecco Marilyn & me (Castelvecchi) di Lawrence Schiller cui si aggiunge l'imperdibile Marilyn del fotografo Andre De Dienes nelle preziose edizioni Taschen.
fonte: Panorama.it

giovedì 2 agosto 2012

I libri che ti cambiano la vita...

In fondo, non si legge che per farsi cambiare la vita da un libro. Alcuni libri lo fanno più di altri.
A questi ultimi il libraio-scrittore Romano Montroni ha dedicato il suo ultimo lavoro, un volume collettivo intitolato "I libri ti cambiano la vita" (da poco pubblicato da Longanesi). E' un "libro di libri", in cui cento autori - scrittori, storici, giornalisti - raccontano l'incontro con il testo che li ha segnati maggiormente.

Alcuni libri - prevedibilmente - sono più gettonati di altri, come la Bibbia, l'Odissea, Don Chisciotte. Ma fa piacere vedere, in questo catalogo che qua e là sconfina nello snobismo, anche le quattro preferenze attribuite al 'Corsaro Nero' di Salgari. D'altronde, sono, quasi sempre, incontri compiuti negli anni magici e tormentati dell'adolescenza, incontri casuali - come la 'Recherche' che spinse il giovanissimo Giuseppe Scaraffia a sognare di diventare un dandy simil-Proust - oppure forzati, come le 'Piccole Donne' consumate da una solitaria bambina di nome Irene Bignardi.

Ma c'è anche chi, come Gherardo Colombo, confessa l'epifania avuta con un libro incontrato in età adulta (si tratta di 'Pena e retribuzione' del gesuita tedesco Eugen Wiesnet). Perché non è mai troppo tardi - è la lezione che se ne ricava - per permettere a un libro di segnare la nostra vita.

fonte: AdnKronos