mercoledì 11 gennaio 2012

Musica e solitudine...

«I miei piccoli acquerelli sono come poesie o sogni, sono solo un lontano ricordo della 'realtà' e si trasformano assecondando i miei sentimenti e le mie esigenze».
Questo si leggeva in una lettera di Hermann Hesse del 1919. A Franz Karl Ginzkey, l'anno successivo, il poeta scriveva: «Il produrre con penna e con pennello è per me un vino la cui ebbrezza riscalda l'esistenza rendendola gradevole al punto che diviene sopportabile».

Gli otto acquerelli presentati in Musica e solitudine, pubblicazione recente di Reverdito Editore curata da Paola Maria Filippi (€ 15), sono una significativa visualizzazione delle parole scritte dal premio Nobel e date alle stampe per la prima volta nel 1915. A fare da contorno alle rappresentazioni pittoriche, 59 liriche intense, colme di nostalgia per un'infanzia e una giovinezza luminose, ricche di esperienze personali ed affettive felici ma malinconiche. In esse è facile ritrovare sentimenti, emozioni ed aspirazioni che sono di tutti.

La nuova edizione delle liriche che compongono la raccolta originale Musik des Einsamen era uscita già in precedenza sempre dalla Reverdito Edizioni, a cura di Pier Egilberto de Zordo, come Poesie della solitudine; ora è riproposta sempre con testo originale in tedesco a fronte, ma arricchita di alcune poesie non presenti nella precedente edizione. E soprattutto illustrata da otto preziosi acquerelli di Hesse, che si rivelano perfetta visualizzazione delle suggestioni che la parola evoca, rendono pure immagini le frasi suggerite dal poeta.
La raccolta di liriche, che in questa ultima versione è stata intitolata Musica e solitudine, va inoltre letta nell'ottica della continua ricerca, sempre molto gradita da parte dei lettori, delle composizioni dell'autore. Ogni nuova traduzione è infatti una nuova opera, una nuova chiave di lettura che viene offerta ai fruitori, un'ipotesi interpretativa diversa che il traduttore realizza per gli estimatori: la lettura della raccolta che Reverdito propone è quindi una delle possibili decodificazioni delle liriche del poeta, una traduzione che ha visto diverse fasi di realizzazione (compreso un confronto con la precedente pubblicazione) e, con il contributo di Chiara Marsilli, frutto del lavoro a più mani.

fonte: Paola Malcotti - l'Adige di oggi, mercoledì 11 gennaio 2012

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