mercoledì 25 gennaio 2012

La mia recensione a "Giallo ciliegia" di G. Genisi


Bari, 2010. È la vigilia di una torrida estate e pochi eventi italiani, tranne i vicini Mondiali di calcio, sembrano scuotere il ritmo levantino della città. Il sole è già alto quando, due abitanti della Barivecchia si presentano in questura, con l'aria di essere uscite per la prima volta da quelle antiche mura. Lolita Lobosco - affascinante commissario dal carattere deciso - arriva sul posto di lavoro come sempre di buon umore.
Se non fosse per quelle due presenze inquietanti, venute apposta per lei, Lolita sarebbe già a sbrigare la montagna di pratiche che si sono accumulate sulla scrivania. Sabino Lavermicocca, bel pescatore con il vizio delle fujtine amorose, è scomparso nel nulla. Indagando nel mondo sotterraneo e omertoso annidato nel cuore di pietra della medina barese, Lolita si imbatterà in una serie di inquietanti personaggi che la condurranno fino in Montenegro. Affiancata dall'insostituibile Tonino Esposito e dal sedicente sciupafemmine Antonio Forte, la commissaria Lobosco si troverà così invischiata in una pericolosa rete di criminali e sfruttatori.

"Giallo ciliegia" di Gabriella Genisi è il secondo romanzo della sexy-commissaria Lolita Lobosco, una gustosa commedia poliziesca che reiventa il giallo meridionale in versione femminile. Come nel fortunato episodio precedente, "La circonferenza delle arance", il fulcro della narrazione sono Lolita e la sua turbolenta vita privata, il suo modo brusco e sincero di rapportarsi con amici e colleghi, la sua irriducibile capacità di affrontare il lavoro investigativo e la quotidianità con piglio deciso e ironia.

L'autrice dà dunque prova, ancora una volta, di uno stile frizzante e colloquiale, che sa rappresentare la sua amata Bari e l’animo femminile con attenzione e leggerezza, tra giallo e commedia.

E' un libro gradevolissimo, allegro, frizzante, profondo. Il ritmo è serrato, la protagonista affascinante, suadente, divertente, mai volgare. Lolita Lobosco è la commissaria imperfetta, politicamente scorretta, di gran fascino e seduzione - caratteristica tipica delle donne calde del Meridione - ma soprattutto molto autoironica.

Ne consiglio la lettura... è un giallo all'italiana davvero molto intrigante...

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